“I fatti dell’ultimo consiglio comunale, mi riferisco all’interruzione dei lavori dell’assise da parte dell’ex consigliere Ranucci, hanno riproposto in maniera imbarazzante la questione della gestione “poco trasparente” degli appalti nel comune di Anzio, oltre a quella degli evidenti legami tra giunta e cooperative appaltatrici. Il Sindaco Bruschini, ha dichiarato nei giorni scorsi di non avere alternative a questo sistema messo in atto per “far lavorare qualcuno”. Egli accusa inoltre l’assenza di proposte da parte dell’opposizione.
Al nostro primo cittadino vorrei far notare che non è compito dell’amministrazione “dare lavoro”. Il suo compito dovrebbe essere quello di far funzionare al meglio quei pochi strumenti che possano contribuire all’incontro tra domanda ed offerta di lavoro in modo imparziale e senza “segnalazioni” da parte di personalità influenti. Quanto alla mancanza di alternative valide per restituire al lavoro la dignità che merita, ci assumiamo il compito di sopperire alle lacune di maggioranza e certa opposizione, facendo ricorso a quelle che, altrove, vengono definite “politiche del lavoro” che possano aiutare i cittadini ad ottenere un impiego senza doversi rivolgere necessariamente agli amici degli amici. Posto che fattori attualmente sconosciuti nella nostra città come trasparenza e pubblicità siano indispensabili per sani sistemi di appalto e lavoro, la nostra visione parte innanzitutto dalla revisione di tutta la disciplina delle gare pubbliche, dalla loro preparazione fino ai meccanismi di controllo, in modo da garantirne l’accesso a tutte le aziende, anche cooperative, purché sane.
Chi verifica oggi il rispetto, specie per le tutele dei lavoratori, delle condizioni previste nel capitolato di appalto?
Finché un organismo esterno alla politica non avrà pieni poteri di controllo su tutte le gare e l’esecuzione dei lavori, vi sarà sempre il rischio che controllore e controllato siano le stesse persone.
Quanto alla disoccupazione, ribadisco quello che sosteniamo da mesi. Bisogna liberarci della falsa convinzione che le amministrazioni locali non possano incidere sui livelli dell’occupazione.
La massima importanza assume per noi la creazione di una sorta di “Collocamento Comunale” sotto la supervisione delle parti sociali, realizzabile attraverso le strutture del Centro Orientamento Lavoro, completamente abbandonato dall’amministrazione, salvo per quegli strani finanziamenti concessi per attività di nessuna utilità pratica.
L’obiettivo è quello di tornare ad un’imparziale attività pubblica di orientamento al lavoro e promozione del collocamento. Cosa che i Centri per l’Impiego, per diversi motivi, non sono più in grado di fare.
Immagino un ufficio che svolga un costante monitoraggio di tutte le aziende locali, oltre a contesti del tessuto sociale, al fine di individuare settori nei quali vi sono possibilità di impiego. Si potrebbero così sfruttare finanziamenti regionali e comunitari per una formazione che non sia fine a se stessa ma che sia utile a creare lavoratori specializzati in quelle mansioni nelle quali è stata riscontrata una possibilità di impiego.
Immagino un ufficio che possa essere di ausilio alle aziende e che sia in grado di fornire loro un elenco di forza lavoro adeguatamente formata, disponibile e immediatamente produttiva. Una struttura che svolga quindi una vera e propria opera di promozione al collocamento. Certo, un sistema imparziale di selezione e avvio al lavoro porta in dote meno voti rispetto al sistema cooperative attuato fin d’ora. A noi la cosa poco importa. Vogliamo che a votarci non siano cittadini costretti a farlo ma persone che, come noi, hanno detto basta e che non vedono l’ora di voltare pagina.”
Valerio Pollastrini Candidato sindaco Idv-Prc-Anzio Bene Comune