“In un momento storico in cui sempre più persone rinunciano alle cure per la saturazione del SSN e l’impossibilità di fare fronte ai costi della sanità privata e in cui il cambiamento demografico rende cruciale la disponibilità di servizi sanitari e socioassistenziali diffusi in maniera capillare, la Regione Lazio va da anni nella direzione opposta, indebolendo gli ospedali territoriali, dimostrando di non aver appreso alcuna lezione dalla pandemia.
È infatti di questi giorni la notizia della chiusura del punto nascite del “Riuniti” di Anzio e Nettuno. Il nostro ospedale serve un territorio che conta più di 100.000 residenti, senza contare l’aumento delle presenze durante la stagione estiva. Si tratta di un presidio sanitario importante, che va rafforzato al più presto e non ulteriormente indebolito.
Per queste ragioni sosteniamo la Mobilitazione per la Salute lanciata dalla Rete NoBavaglio Lazio”.
Alternativa per Anzio