Mafia, arresti a Roma. Sel Lazio: “Maxi operazione squadra mobile conferma radicamento mafie”

Guglielmo Abbondati e Claudio Pelagallo, SEL

Mafia, arresti a Roma. Sel Lazio: “Maxi operazione squadra mobile conferma radicamento mafie”

 “L’importantissima operazione giudiziaria messa a segno dalla squadra mobile di Roma assesta un pesante colpo ai clan, che sul litorale romano si spartivano da oltre due decenni il controllo delle attività criminali. Alle 51 persone arrestate, tra capi e affiliati di una vasta organizzazione criminale, viene contestato l’art.416 bis del codice penale, associazione di tipo mafioso, prima volta in assoluto nella Capitale”. E’ quanto dichiarano Guglielmo Abbondati Coordinatore Regionale di Sel e Claudio Pelagallo Responsabile Legalità e Litorale del partito nel Lazio. “Quella di oggi – dicono Abbondati e Pelagallo – è l’ennesima conferma dell’allarme che da anni condividiamo assieme a tante realtà e organizzazioni sociali, sul radicamento nel tessuto sociale ed economico delle mafie nella Capitale e nel Lazio. Per tanti, troppi anni si è continuato solo a parlare di rischio infiltrazioni, spesso anche con fastidio da parte di amministratori locali, mentre Roma e diverse città della nostra regione, diventavano approdo sicuro di clan e famiglie mafiose che estendevano i loro poteri criminali”.

“La maxi operazione di oggi è un passo in avanti nella lotta alla criminalità a Roma e nel Lazio, che va sostenuta con grande determinazione dalla politica e dalle istituzioni – concludono i due esponenti di Sel – anche rilanciando quell’antimafia sociale, capace di produrre anticorpi alla diffusione dell’illegalità e della cultura mafiosa. Per questo nelle prossime settimane proporremo in tutti i Consigli comunali, dove siedono rappresentanti di Sinistra Ecologia Libertà, ordini del giorno per la costituzione di Osservatori comunali sulla legalità, dove istituzioni, associazioni, comitati, soggetti economici e sociali possano lavorare fianco a fianco a presidio della legalità e contro tutti i fenomeni mafiosi nei loro territori”.