Lavinio, villa confiscata destinata a centro per minori. Ma i lavori sono bloccati

L’associazione Città Insieme ha sollecitato il comune di Anzio e la Diocesi di Albano a dare concretezza a quanto annunciato un anno fa, in relazione al progetto di un centro di aggregazione per minori a Lavinio “nella bella villa già appartenuta a malavitosi e per questo sequestrata nel 2015 ed affidata nel 2016 al comune di Anzio.

Questa è infatti l´unica destinazione che immobili con questo tipo di storia possono avere per evitare che, come accaduto in passato, tornino in qualche modo ai delinquenti, magari grazie a dei prestanome.

L´intoppo è che i pur importanti l[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]avori di adeguamento non si possono fare finché la confisca non diventa definitiva.

Per questo il comune dovette accantonare l´idea di farvi un centro di aggregazione sociale, per l´assistenza a minori disabili o per il recupero di tossicodipendenti e ripiegò su una soluzione che non richiedesse grossi interventi strutturali pur mantenendo la finalità sociale.

Accolse dunque il progetto presentato dalla Caritas diocesana di Albano (a titolo gratuito e con l´impegno a non mutare lo stato dei luoghi) consistente nella realizzazione di un Centro di aggregazione giovanile, un oratorio si sarebbe detto qualche decennio fa, con l’obiettivo di “intercettare, monitorare e assistere minori a rischio dipendenze”.

La villa, di ben 11 vani, si trova in via Luigi Tamburrano, una traversa di via Dante, nel quartiere di Lavinio, che si inoltra verso il fosso dello Schiavo”.