Perché chiamare un architetto per il tuo progetto?

Stai valutando se chiamare o meno un professionista dell’architettura per la tua ristrutturazione o la tua nuova costruzione? L’architetto di Anzio, Gennaro Godente, ci spiega perché è la scelta giusta.

Un buon progetto di architettura è determinato dall’unione di una buona esecuzione e di accuratezza nei dettagli. Un buon architetto parte da un concept iniziale, un’idea che poi si sviluppa con cura attraverso numerose fasi: la corrispondenza alle esigenze del cliente, la progettazione, la valutazione delle criticità, la corretta scelta dei materiali e le modalità del loro accostamento contribuiscono ad ottenere il risultato prefissato. Il lavoro dell’architetto è usare le proprie competenze per integrare il pensiero creativo e l’attenzione alle funzionalità, affinché lo spirito del progetto trovi espressione nell’opera realizzata.

L’architettura si incentra sulla spazialità. Le proporzioni di un volume o di un ambiente sono determinanti per la realizzazione di un progetto e la soddisfazione del cliente. È lo spazio che costituisce l’elemento basilare di interesse, quello intorno a cui ruota ogni fase del lavoro. A questo proposito, bisogna sempre tenere a mente, per ogni progetto di architettura,  il pensiero di G. Scott: “Lo spazio è un niente – una pura negazione di ciò che è solido – e per questo non vi badiamo. Ma per quanto possiamo non badarvi, lo spazio agisce su di noi e può dominare il nostro spirito. L’architetto lo modella, come lo scultore la creta, lo disegna come opera d’arte; cerca, per mezzo dello spazio, di suscitare un determinato stato d’animo in coloro che entrano in esso”.

Il ruolo dell’architetto è quindi quello di modellare lo spazio, di vestire il vuoto, operando attraverso la costruzione di piani di calpestio, elementi di copertura, muri, divisori, integrando il tutto con attrezzature ed arredi.
In secondo luogo, l’architetto contribuisce a dare vita allo spazio attraverso il gioco dei materiali, delle finiture, dei colori, dei decori, creando effetti chiaroscurali di luci e di ombre, e mirando a suscitare illusioni, sentimenti, certezze. Un buon progetto architettonico garantisce che, oltre ad avere il giusto aspetto estetico, il nostro spazio funzioni, e possa essere usato rispettando comportamenti, riti, abitudini, tradizioni e inventandole talvolta di nuove.

Ogni architetto sviluppa inevitabilmente uno stile personale, secondo le proprie preferenze nel trattare l’espressività degli elementi che definiscono un volume o uno spazio. A questo scopo, elabora un linguaggio di soluzioni per il collegamento dei vari elementi che compongono il progetto studiandone l’impatto visivo. Un buon architetto modifica costantemente queste preferenze per adeguarsi alle particolarità del contesto e ai contenuti di ogni nuovo progetto, stimolando così, per sé e per gli altri, nuove idee e variazioni su quelle precedenti.

Il lavoro concreto dell’architetto poi è illustrare le proprie idee attraverso una serie di disegni che descrivono dettagliatamente le scelte a tutte le figure coinvolte nella realizzazione dell’opera, fornendo anche le indicazioni più elementari, perché la qualità dipende dalla precisione di esecuzione. Ciò che può apparire ovvio, potrebbe non essere chiaro alla maestranze che si alternano nell’esecuzione del progetto.

Proprio per questo è importante servirsi di un professionista come l’architetto che sappia usare le proprie competenze per garantire una guida e una soluzione agli eventuali aspetti critici per ogni altra figura che partecipa al progetto.