di Menuccia Nardi
Temo che ormai siamo arrivati al capolinea…io e il mio cellulare intendo. Da diversi giorni dà segni di evidente squilibrio ed è prossimo ad abbandonarmi, lo so, me lo sento.
Praticamente ormai vive di vita propria e se non è bloccato seleziona i tasti che ritiene personalmente opportuni: accede alle app che vuole, seleziona maiuscole o minuscole a piacere, mette i like che preferisce su Instagram (magari gli stessi, per carità, che avrei messo anch’io – si capisce che mi conosce bene! – ma se attendesse la mia opinione sarebbe cosa gradita). Eppure gli sono affezionata, e sebbene per indole non abbia mai dimostrato o coltivato una particolare affinità per gli oggetti tecnologici, tutto sommato negli ultimi due anni non siamo stati male insieme e penso anche di averlo trattato mediamente bene (in fondo è caduto solo poche volte, e saltuariamente ho anche pulito lo schermo). Mi chiedo come farò senza di lui…conosco tutte le sue funzioni e lui sa perfettamente quali sono le mie preferite: ultimamente non usciva più neanche il messaggio che mi avvisava che una app – WhatsApp – risultava riavviata troppe volte: ormai mi aveva capita (non molti posso dire altrettanto!). E proprio ora che tra noi le cose andavano così bene, non mi dà neanche modo di spegnerlo.
Diciamo che ormai abbiamo un problema di incomunicabilità, perché mi impedisce di interagire con lui, salvo in rari momenti di ripresa attività, in cui riesco ancora ad inviare messaggi e telefonate e mi illudo che forse le cose si sistemeranno. Devo rassegnarmi? In effetti sto cercando di farmene una ragione e di abituarmi all’idea che a breve dovrò reinstallare tutte le mie app su un altro smartphone, di cui ovviamente dovrò anche mettermi a studiare le impostazioni, capire le funzioni, impostare la suoneria, la sveglia, i promemoria… No, non sono pronta. Cellulare, ti prego non mi lasciare…