Il primo dato che salta agli occhi alla chiusura del secondo turno di queste amministrative è il più largo assenteismo mai registrato in una consultazione elettorale. Quasi un elettore su due è rimasto a casa. Ulteriore segnale che racconta di come la democrazia e la rappresentanza nel gorgo della crisi appaiono sempre più logorate e ridotte di senso. La generale condizione sociale ed economica in cui è spinto il paese, non basta a spiegare la crescente disaffezione degli elettori ad esercitare il diritto primario della democrazia, l’espressione del voto. Pesa la percezione diffusa che la politica abbia perso la sua funzione di orientare e governare i processi di trasformazione della società, sempre più ostaggio dei mercati e della finanza. Ma ancor più appare evidente la mancanza di fiducia crescente nel sistema dei partiti, mai così sprofondata nel gradimento dei cittadini. A farne le spese maggiori sono i partiti del centrodestra, Pdl e Lega, che crollano nei consensi. Seppure conquistano la stragrande maggioranza delle amministrazioni andate al voto anche i partiti del centrosinistra non avanzano in termini di voti assoluti. Il terzo polo rimane un espediente tattico. Pur tuttavia emerge, in molte delle sfide tenutesi nelle principali città andate al voto, un insorgere di protagonismo che vuole riconquistare la politica alla sua dimensione sociale e civica, alla condivisone di progetti, valori, impegno e desiderio di cambiamento. La stessa sorprendente affermazione del movimento 5stelle, al di là delle facili e strumentali letture o delle analisi di comodo, parla di un impegno assunto in prima persona da parte di cittadini comuni, disposti a misurasi con la sfida del governo delle comunità e dei propri territori. Sel nel Lazio, coglie un’affermazione di grande valore, nella vittoria di Simone Petrangeli a Rieti. Dopo 18 anni di era Berlusconiana, il capoluogo sabino governato ininterrottamente dalle destre viene riconquistato dal centrosinistra, che con le primarie ha scelto Simone a guidare la coalizione che con oltre il 67% è risultata vincente. “Mettici del tuo” è stato lo slogan con il quale Simone ha saputo parlare al popolo del centrosinistra, riconnettendo la Rieti civica e sociale con la buona politica, fatta di passione e partecipazione popolare. La buona politica che non accetta di essere soppiantata dalle tecnocrazie o dall’antipolitica. La sfida che Sel ha davanti è condurre con decisione le forze del centrosinistra, a partire dal Partito Democratico, in campo aperto per rendere subito concreto e reale il progetto per l’alternativa del Paese. Una sfida che ha un’altissima posta in gioco: la tenuta sociale e democratica dell’Italia e dell’Europa. Cresce in tutto il continente una forte, drammatica, incombente ribellione a quell’egemonia liberista che dopo aver prodotto la crisi, pretende ancora di dettare le regole, che invece di salvare i popoli e le società, si affanna disperatamente a tenere insieme un mercato sempre più condizionato dai poteri finanziari, anche a costo di cancellare democrazie millenarie. Questa insorgenza spesso rafforza spinte nazionaliste, populiste e xenofobe. Se il centrosinistra sarà capace di costruire ora una proposta forte e autorevole, come Hollande in Francia, le prossime elezioni politiche diventeranno l’appuntamento cruciale per ridare speranza al futuro dell’Italia e dell’Europa.