Evasione su auto di lusso, 835 truffati in tutta Italia. Arresti anche ad Anzio e Nettuno

[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Un’evasione fiscale milionaria, immatricolazioni fraudolente nel commercio on-line di auto di lusso e 835 persone truffate in 18 regioni: sono i numeri dell’ operazione “Cars lifting” condotta dalla GdF di Pordenone e dalla Polizia Stradale di Udine. Nelle scorse ore sono stati eseguiti arresti e ingenti sequestri di immobili e valori in tutt’Italia. Decine sono gli indagati.

Sono cinque i provvedimenti restrittivi della libertà personale – tre arresti a Pordenone, Anzio e Nettuno (Roma), e due obblighi di dimora – eseguiti dalla Guardia di Finanza di Pordenone e dalla Polizia Stradale di Udine – Sottosezione di Palmanova, nell’ambito dell’operazione Cars lifting. In totale, sono 18 le persone indagate; a loro vengono contestati i reati di associazione a delinquere, evasione fiscale, truffa, falso materiale e ideologico a seconda delle posizioni. E’ stato anche disposto un sequestro per equivalente per oltre cinque milioni di euro nei confronti dei membri dell’organizzazione. Questa operava in tutto il territorio nazionale nella vendita di veicoli di pregio di provenienza tedesca: si tratta principalmente di Porsche, Mercedes, Audi e Bmw.

operazione nata da Rolls Royce

L’operazione nasce da un sequestro per contrabbando doganale, effettuato a Pordenone, di una “Rolls Royce Phantom II” intestata a una società con sede in Svizzera; i successivi approfondimenti investigativi hanno individuato una struttura organizzata che operava (per il tramite di società con sedi legali fittizie a Roma e Palermo) nella promozione e vendita in Italia di auto di alta gamma, attraverso noti siti internet specializzati. Le indagini, durate quasi due anni e condotte anche tramite intercettazioni telefoniche, hanno scoperto ricavi non contabilizzati fiscalmente per oltre 30 milioni di euro, di cui 5,4 milioni di Iva.

Per 635 auto immatricolate fraudolentemente (negli uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri di Palermo, Roma, Latina e Treviso) è stato disposto, dalla Procura di Udine, il sequestro penale delle carte di circolazione per reati di falsità materiale e ideologica commessa “per induzione” dai Pubblici Ufficiali preposti che avevano erroneamente provveduto al loro rilascio in assenza dei requisiti di legge, sulla scorta della documentazione falsificata esibitagli.

L’inchiesta ha accertato ulteriori attività criminose celate nelle operazioni di vendita: gli autoveicoli commercializzati risultavano sistematicamente subire una riduzione del chilometraggio (dal 50% al 70% di quello reale) agendo sul software e sulle centraline elettroniche dei mezzi; le manomissioni – il cosiddetto “schilometraggio”, il cui episodio specifico era stato denunciato in una recente inchiesta del programma Tv “Striscia la notizia” – avvenivano in due autofficine, ubicate a Padova e nella provincia di Treviso, al servizio dell’associazione criminale.
oltre 2 mln introiti illeciti
Vendute anche un centinaio vetture mai consegnate
Ammontano a oltre 2,2 milioni euro gli ulteriori introiti illeciti che la Guardia di Finanza di Pordenone e la Polizia Stradale di Udine hanno calcolato, in aggiunta alle evasioni fiscali, come provento della vendita di una serie di veicoli mai consegnati agli acquirenti. In oltre un centinaio di casi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sono state perfezionate infatti operazioni di vendita con l’incasso di anticipi e, talvolta, dell’intero corrispettivo anche per 30-40 mila euro, senza poi provvedere alla consegna dell’auto.

Spesso sarebbero state avviate anche più trattative per la cessione della stessa vettura a più acquirenti. In totale sono 835 gli acquirenti truffati. Di questi 128 hanno già sporto denuncia. Il maggior numero di truffe si concentrano nel Lazio, 217 vittime per un controvalore dei veicoli di 9.214.000 euro; in Veneto, 210 truffati per un controvalore di 7.918.700 euro di veicoli; e in Friuli Venezia Giulia con 111 vittime e 4.618.200 euro di controvalore. Truffati si contano anche in Piemonte (13), Lombardia (56), Trentino Alto Adige (34), Liguria (11), Emilia Romagna (55), Toscana (38), Umbria (13), Marche (14), Abruzzo (10), Campania (8), Puglia (11), Basilicata (1), Calabria (5), Sicilia (6) e Sardegna (22).

falsi documenti per immatricolare
Agenzia Palermo gestiva 80% clienti di Nord e Centro Italia

Le auto venivano immatricolate attraverso il ricorso a documentazione e dichiarazioni false, gestite da alcune agenzie di pratiche auto nel Lazio e a Palermo. Una di queste agenzie, ubicata a Palermo, gestiva “immatricolazioni” per persone che, nell’80% dei casi, risiedevano in Regioni del Nord e Centro Italia. E’ quanto è emerso durante la conferenza stampa per presentare i dettagli dell’operazione “cars lifting”. La “circostanza a dir poco assurda, tenuto conto che tali procedure amministrative sono logicamente perfezionate nell’ufficio pubblico più prossimo a dove si trova il soggetto richiedente” è stata sottolineata dal Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone, colonnello Stefano Commentucci.

Procura Udine, danno a contribuenti. Stigma sociale identico accompagni sia truffatori che evasori

“Vorrei che lo stesso atteggiamento di disagio sociale che accompagna la persona del truffatore ci fosse anche nei confronti dell’evasore”. Lo ha detto il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo in occasione della conferenza stampa sull’operazione Cars Lifting con cui la Guardia di Finanza di Pordenone e la Polizia stradale di Udine hanno portato alla luce un’evasione fiscale milionaria sul commercio on-line di autoveicoli di lusso, con 835 persone truffate in tutta Italia. “Normalmente tutti solidarizziamo con il truffato. Ciascuno di noi potrebbe esserlo. Sulla mia scrivania arrivano una media di 4-5 truffe a mezzo internet al giorno, per fortuna meno ingenti di queste. Ma quando alla truffa accompagniamo la frode fiscale, bisogna dire che oltre agli 800 soggetti lesi, ci sono altri 50-60 milioni di soggetti lesi, che siamo tutti noi che le tasse le paghiamo”, ha aggiunto. “Ho l’impressione che nel nostro codice genetico in Italia non ci sia lo stesso stigma della gravità per la violazione fiscale come c’è per i truffatori, i ladri… – ha concluso -. Quasi che fosse ‘un furbacchione’ che ce l’ha fatta, verso il quale abbiamo un moto di simpatia”.

chilometri ridotti anche 4 volte

Le auto di lusso venivano “schilometrate” attraverso l’impiego di appositi software, ora sequestrati, in due autofficine a Padova e in provincia di Treviso. Alcune erano state “ringiovanite” anche 4 volte rispetto alla reale percorrenza. La circostanza è stata sottolineata nel corso della conferenza stampa dell’operazione Cars Lift. Il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone, Colonnello Stefano Commentucci, ha ricordato, citando dati riportati dal Parlamento europeo, come “il mercato europeo delle auto ‘schilometrate’ è di 9 miliardi di euro e circa 4 sono italiani”. Il Vice Questore aggiunto Rita Palladino, Comandante della Polizia stradale di Udine, ha invece chiarito come l’operazione consentiva di “portare il veicolo ai vertici delle offerte sui siti specializzati, per valore e chilometri”. L’associazione in questo modo “non solo creava un danno sociale per l’ammanco dell’Iva ma anche all’utente finale che comprava un veicolo a un valore superiore rispetto a quello reale. Oltre al danno economico, ciò comporta anche una situazione di pericolo per la collettività perché il veicolo sarà soggetto a una manutenzione che non rispecchierà la percorrenza chilometrica e non verrà effettuata nelle tempistiche giuste, con maggior rischio di rottura dei pezzi”.