Nuovo appuntamento con l’approfondimento dedicato alla Comunicazione a cura di Eduardo Saturno
L’influenza sociale è un processo molto complesso che dipende da come le rappresentazioni sono costruite nei mezzi di comunicazione di massa. I nuovi media si configurano come il regno della digitalizzazione che si manifesta con un’esplosione di potenzialità sia per quanto concerne la creazione del prodotto, che la fruizione dello stesso. Altre caratteristiche sono l’interattività e la connettività attraverso cui un’informazione viene condivisa da più persone ed essere replicata all’infinito. E ancora i nuovi media si caratterizzano per la specializzazione e l’integrazione tra varie tecnologie e mezzi. Ovviamente c’è chi sostiene le ragioni di ottimismo di questa nuova era e chi paventa invece pessimismo, in quanto si pensa che la crescita esponenziale delle informazioni alla fine potrebbe farci soccombere per l’eccessiva frammentazione delle notizie e per la violazione continua della privacy. L’influenza sociale al tempo della rete mette innanzitutto in risalto la maestosità del campo di indagine, e poi sottolinea come bisogna adeguarsi ai tempi, con strumenti e conoscenze specifiche per non rimanere fuori dal sistema comunicativo. Ma la rete può diventare anche un nuovo ambiente cognitivo. Se il nostro rapporto con la realtà è mediato dalla nostra possibilità di elaborare dati, e se questa nostra possibilità è tanto più efficace quanto più si raccorda agli altri, allora possiamo dire che la rete diventa un’amplificazione ricchissima della nostra base dati nella quale noi guardiamo e nella quale si moltiplicano all’infinito gli specchi sociali affacciati sul mondo.
Noi guardiamo il mondo e nel frattempo vediamo gli altri che guardano nella stessa direzione. Questo ci aiuta ad avere un confronto delle informazioni e delle percezioni. Si forma l’intelligenza collettiva che è costituita dai prodotti e dagli artefatti della rete. Uno degli oggetti particolari su cui bisogna riflettere è la costruzione dell’immagine di sé. Noi guardiamo a noi stessi utilizzando la società, rispecchiandoci in essa. In questo senso la rete crea molteplici occasioni di costruzioni del sé. Torna il concetto che il sé non è qualcosa di statico. Ma è qualcosa di fluido, molteplice, in quanto ognuno di noi ha più forme di personalità che entrano in gioco in contesti differenti. La rete allora rappresenta un laboratorio di identità. Internet è un luogo in cui le persone possono mettersi alla prova costantemente ed avere una moltiplicazione di questi specchi rifrangenti che sono gli altri, cosi’ da avere la massima flessibilità della propria identità. Questo ovviamente può comportare dei rischi per i bambini e gli adolescenti, ovvero per quei soggetti la cui costruzione della personalità ha bisogno di certezze.
I contesti che maggiormente interessano queste nuove forme di interazione sono la posta elettronica ed i newsgroups, tutto quello che riguarda la comunicazione scritta che non disdegna però le caratteristiche dell’oralità, dei tempi veloci, come potrebbero essere le chat o le comunità virtuali. Il file-sharing è la possibilità di scambiarsi file. Se è vero che questa pratica sia molto discussa sotto l’aspetto legale, si pensi al copyright, è altresì vero che esiste una dimensione del file-sharing molto importante dal punto di vista della costruzione collettiva degli atteggiamenti e quindi anche dell’influenza sociale. Attraverso il file-sharing si può fare cultura insieme, nel senso che contribuisce alla costruzione identitaria collettiva. Un altro aspetto sulla costruzione collettiva del mondo riguarda i weblogs (diario di bordo della propria esistenza), ovvero i siti personali che qualcuno costruisce per raccontarsi. I blog servono per mettere a disposizione del mondo le proprie esperienze, le proprie opinioni diventando cosi’ un veicolo di trasmissione di certe interpretazioni della realtà ma anche di determinati dati che nei mezzi di comunicazione di massa generici non si trovano. Esistono ad esempio anche dei siti che mettono ordine nei blog per catalogarli ed articolarli in modo professionale, pensiamo ai blog costruiti sulla guerra, dove molti giornalisti hanno riversato gran parte delle proprie esperienze di vita. Questo perché gli altri mezzi non consentono in termini restrittivi e temporali di raccontarsi e creare al contempo una conoscenza comunitaria.
Vediamo adesso come il telefono personale puo’ diventare una porta della connettività. Questo mezzo ha rilanciato la dimensione individuale, personale della comunicazione. Se è vero che viviamo in un mondo sempre più interconnesso e se è vero che questo sguardo con l’altro è per noi qualcosa che ci accompagna nella vita quotidiana, il cellulare è per noi la nostra porta d’ingresso nel mondo, ma lo è diventato anche per la rete. Questo ha provocato una rivoluzione abbastanza consistente non solo nei ritmi personali come ad esempio nella divisione dello spazio di lavoro da quello privato, ma anche a livello collettivo perché è possibile individuare le persone che comunque sono coinvolte nella cerchia amicale. Altro aspetto è la dimensione spaziale e temporale. Mentre il telefono fisso dava indicazioni dettagliate anche sul luogo dove si trovava la persona (casa), quando si chiama qualcuno sul cellulare non si sa in che luogo sia e cosa stia facendo. Spesso il rapporto è mediato da altre persone, perché la persona interessata nel momento della telefonata sta facendo qualcosa con qualcun altro. Quindi vi è tutta una ridefinizione del tempo, dello spazio e delle relazioni sociali e questo ridefinisce tutta la rete sociale in cui ci troviamo. Altro fenomeno da valutare è l’esplosione della comunicazione via sms. Per limite spaziale e temporale gli sms ci impongono una estrema riduzione dei concetti ma anche una estrema riduzione del linguaggio. Di contro si manifesta una maggiore enfatizzazione dell’empatia, dell’affettività della comunicazione. Una caratteristica fondamentale di questo mezzo è infatti di trasmettere informazioni sullo stato della relazione. Ultimo aspetto da considerare della influenza sociale riguarda l’evoluzione della propaganda e dell’azione politica. Questo ovviamente ha a che fare con i tempi in cui è strutturato il messaggio. Cambia il linguaggio della pubblicità che si adegua ai bisogni del fruitore, il commercio in rete offre la possibilità di acquistare beni ed entrare in un modello di consumo che viene veicolato dalle vetrine infinite che sono i negozi in rete. Nascono nuove forme di partecipazione politica, sia sulla costruzione di una campagna elettorale, i siti dei partiti diventano dei canali per interagire con il proprio elettorato, sia sulla democratizzazione di accesso alle fonti, pensiamo ad esempio alle istituzioni che producono i loro siti per postare leggi e provvedimenti e/o comunicazione pubblica. Questa nuova forma di partecipazione può nasce dal basso pensiamo. Ad esempio all’autoconvocazione di una decina di milioni di cittadini spagnoli all’indomani della strage dell’11 marzo che hanno portato a condizionare l’esito delle elezioni di quel paese. L’idea di una partecipazione alla costruzione di una visione del mondo diventa sempre più facile ed amplificata dalle possibilità della rete.