Fondazione TIM e CNR calano il TRIS

di Eduardo Saturno

La legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622 recita testualmente: “L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d’età “. Nel corso degli ultimi anni, pero’, si è registrato un numero crescente di studenti impossibilitati alla normale frequenza scolastica per gravi patologie invalidanti e non coperte dal servizio di istruzione domiciliare. Gravi patologie croniche, ma anche problemi legati a situazioni geografiche particolarmente svantaggiate, che hanno costretto tanti studenti a reiterate assenze da scuola (a volte permanenti), che, oltre a impedire la normale partecipazione alle lezioni, hanno provocato forme di disagio psico-sociale dovute all’interruzione della relazione con i compagni di scuola.

Come superare l’ostacolo? Un aiuto ci proviene da Fondazione Tim e CNR attraverso il progetto TRIS ( Tecnologie di rete e inclusione socio-educativa),  una piattaforma che propone una Classe Ibrida Inclusiva, la quale, con il supporto delle nuove tecnologie, annulla la distanza fra spazio d’aula e spazio domiciliare, attraverso nuove forme di scolarizzazione che non solo garantiscano il diritto allo studio ma anche il coinvolgimento attivo e partecipativo dello studente alle attività della propria classe. L’ispirazione l’ha data Nicky, un ragazzo affetto da una grave allergia che gli impediva di vivere sulla terraferma e che ha frequentato la scuola dalla barca costruita dai genitori. Da quella storia ha preso spunto TRIS, il modello di inclusione sperimentato dal Cnr-Itd di Genova con il sostegno di Fondazione Tim. Un modo per consentire di frequentare la scuola anche a ragazzi che fisicamente, per motivi di salute, non possono entrare in classe.

Il modello eco-sistemico proposto da TRIS ha, come detto in precedenza, un nucleo centrale, la Classe Ibrida Inclusiva, un spazio didattico fra il reale e il digitale, finalizzato a ricreare quella che potrebbe essere la “normalità” di una giornata tipo di giovani in età scolare, distribuita fra momenti d’aula (spiegazioni, discussioni, lavori di gruppo, verifiche, ecc.) e momenti di studio a casa o comunque fuori dall’aula (individuale, a coppie, in gruppo).

Una Classe Ibrida pe proporre soluzioni a due tipiche situazioni:

  • l’impossibilità di far ricorso al servizio di Istruzione Domiciliare (ID) quando la patologia dello studente non è riconducibile a quelle previste dalla stessa ID;
  • la necessità di integrare le ore di didattica a domicilio, prevista dall’ID e curata dai docenti della scuola, con momenti di partecipazione attiva alle lezioni d’aula in modo da dare continuità alle relazioni con i propri compagni di classe e i propri docenti.

La relazione con gli altri ha un ruolo centrale nella comprensione e nella gestione del proprio mondo interiore, e il non poter crescere insieme ai propri compagni è uno dei principali motivi di malessere per gli studenti che non possono frequentare.

 

Assi portanti della Classe Ibrida Inclusiva

La classe ibrida suggerita dal modello poggia su tre assi portanti: l’asse tecnologico, che fonde gli spazi fisici scolastici e domiciliari; l’asse metodologico-didattico, centrato su approcci pedagogici attivi e partecipativi; l’asse organizzativo, per la gestione complessiva della classe ibrida.

Asse Tecnologico

Riguarda i dispositivi e i servizi di rete da utilizzare per l’ibridazione/fusione dello spazio d’aula con quello in cui si trova lo studente non frequentante. La dotazione minima per la classe: LIM, pc portatile, tablet, stampante/scanner, webcam pilotabile a distanza dallo studente remoto. Per il domicilio: un pc portatile, un tablet, una stampante/scanner. I servizi di rete sono quelli più comuni per comunicare, condividere materiali, collaborare nella costruzione di artefatti. A fattore: una buona connessione Internet.

Asse Metodologico-Didattico

Si riferisce alle scelte didattico-pedagogiche funzionali al coinvolgimento attivo e partecipativo dello studente NF alle lezioni, alle discussioni, ai lavori di gruppo, ai momenti di verifica, allo svolgimento dei compiti a casa insieme ai propri compagni di classe. Particolarmente efficaci in questo senso sono gli approcci centrati sull’apprendimento collaborativo.

Asse Organizzativo-Gestionale

Riguarda l’organizzazione degli spazi d’aula e domiciliari funzionali alla didattica in una classe ibrida, ma anche alla creazione di routine legate alla gestione della strumentazione, al supporto al docente in caso di problemi tecnologici o di comunicazione, a come “sceneggiare” una lezione centrata sull’uso di tecnologie.

La Connotazione Ecosistemica del Modello

Lo spazio delimitato dai tre assi è collocato al centro di un eco-sistema che mette in relazione le diverse reti sociali coinvolte, direttamente o indirettamente, nel processo inclusivo e alla cui intersezione si trova lo studente svantaggiato: coetanei, docenti, familiari, operatori socio-sanitari, entità territoriali in grado di offrire supporto e risorse, ecc.

Modulazione nel tempo del Modello TRIS

Il modello TRIS può essere graduato a seconda dal tipo di assenza dello studente (medio-lunghe, intermittenti, permanenti) e si sviluppa temporalmente da quando si presenta il caso, fino alla realizzazione di un vero e proprio progetto inclusivo centrato sulla classe ibrida. La modulazione del modello è articolata sostanzialmente in tre stadi, fra loro parzialmente sovrapposti:

Stadio A

Ha come obiettivo quello di creare, in tempi rapidi, un canale di comunicazione stabile fra studente a casa, teso a favorire l’interazione 1:1 studente-docente in modo da tenerlo agganciato alle attività didattiche previste nel periodo di assenza.

 

Stadio B

Col trascorrere del tempo, ci si preoccupa non solo di mantenere un canale stabile di comunicazione docente-studente, ma anche di favorire la comunicazione e la collaborazione con i compagni di classe, fino a “ospitarlo” sporadicamente in aula, creando i primi presupposti per lo sviluppo di una classe ibrida.

Stadio C

Corrisponde alla situazione più complessa, di uno studente lontano dalle aule per periodi molto lunghi se non addirittura in modo permanente. È tempo di pensare a un vero e proprio progetto inclusivo condiviso dal Consiglio di Classe in modo da allineare l’uso di strumenti e approcci didattici da parte di tutti gli insegnanti coinvolti. È lo stadio in cui la durata dell’assenza dello studente giustifica il non trascurabile investimento in termini di tempo, da parte dei docenti, nel seguire lo specifico percorso formativo messo a punto in TRIS e volto a creare competenze su come progettare e gestire una didattica inclusiva da svilupparsi all’interno di uno spazio di apprendimento ibrido.

 

Formazione sul Modello TRIS

Nell’ambito del progetto TRIS è stato realizzato un I-MOOC – Interactive Massive Online Open Course , ossia un corso online aperto a tutti per diffondere conoscenze e competenze sul modello TRIS e la sua applicabilità. Il corso può essere fruito liberamente (senza iscrizione), oppure iscrivendosi all’Aula Virtuale per svolgere le attività che consentono di acquisire crediti formativi. In entrambi i casi si avrà a disposizione l’intero kit dei materiali di studio previsti dall’I-MOOC: Hypervideo e testo di approfondimento. Di seguito il link al video.

https://www.progetto-tris.it/index.php/hypervideo/#Inizio

Fonti: Fondazione tim.it; www.tris.it; Cnr-Itd