“Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?”
Sono le parole che Cicerone rivolse in Senato a Catilina facendogli presente che la pazienza del popolo romano si stava ormai esaurendo.
Sono le stesse parole che, magari in italiano o in dialetto nettunese, i residenti di via Gramsci vorrebbero rivolgere al Sindaco e agli Uffici tecnici del Comune nelle speranza di avere risposte sulla messa in sicurezza del tratto a senso unico di Via Gramsci dove, con frequenza quasi mensile, le macchine regolarmente parcheggiate lungo entrambi i marciapiedi vengono distrutte da automobilisti “incauti” a caccia di record di velocità.
Oltre che dalla totale assenza di controlli e dissuasori di velocità (che non servirebbero se fossimo tutti rispettosi delle leggi e del codice della strada), il tratto di strada incriminato si caratterizza per la presenza di vere e proprie voragini dovute ai frequenti allagamenti che dopo ogni pioggia allagano non solo la sede stradale ma anche i marciapiedi e gli atrii dei portoni circostanti, a causa di una rete fognaria intasata e non più in grado di smaltire regolarmente le acque piovane (come nel caso del tombino posto in prossimità del civico 35).
Mettere toppe non serve. Anzi, è ancora più pericoloso e il brecciolino e il pietrisco che si creano a ogni evento piovoso rendono ancora più insicuro il manto stradale favorendo la perdita del controllo delle auto alle alte velocità.
Cosa intende fare il Comune? Pensa di intervenire? Quante altre automobili distrutte?
I cittadini attendono trepidanti risposte adeguate, quanto meno per poter fare sonni tranquilli e non ritrovarsi la propria auto distrutta e la casa allagata.