Guida al consolidamento debiti o prestiti

L’emergenza sanitaria derivante dalla rapida ed inaspettata diffusione del Covid-19 determinerà probabilmente un aggravamento della crisi economica già in corso nel nostro Paese da diversi anni.

Difatti, si presume che numerosi soggetti saranno costretti ad accedere al credito per fronteggiare una serie di spese eccedenti la propria disponibilità economica, ad esempio a causa della perdita della propria occupazione lavorativa oppure della chiusura della propria attività imprenditoriale.

Ciò però non esclude che qualcuno abbia sottoscritto precedentemente altri prestiti o finanziamenti e che, pertanto, impegni già delle somme per restituire il capitale ricevuto.

Proprio al fine di evitare che il debitore sia sommerso da un’esposizione debitoria, superiore alle proprie concrete capacità restitutorie, questi potrebbe ricorrere al consolidamento debiti o prestiti, che ad oggi appare una delle soluzioni più efficaci per i casi di sovraindebitamento.

Si tratta sostanzialmente di un nuovo finanziamento tramite il quale estinguere i prestiti già a carico del richiedente, concordando allo stesso tempo con l’istituto di credito erogante un piano di restituzione del capitale più comodo e dilazionato nel tempo.

In questo modo il soggetto sarà onerato del pagamento di un’unica rata mensile, avente un ammontare inferiore rispetto alla somma delle singole rate cui si era in precedenza obbligato nei confronti di più banche o finanziarie, ma per un periodo più lungo.

Generalmente, tale tipologia di finanziamento viene erogata a soggetti di età compresa tra i 18 ed i 75 anni, titolari di un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato con un’anzianità minima di un semestre oppure, in caso di lavoratori autonomi, di un anno.

La fase istruttoria si dimostra spesso molto complessa, poiché l’istituto di credito, dopo aver ottenuto la documentazione attestante lo stato dei debiti dapprima contratti, subordina la concessione del finanziamento per consolidamento debiti o prestiti ad una valutazione positiva sia del merito creditizio del richiedente, sia della fattibilità dell’intera operazione.

Nella maggior parte dei casi, le banche o le finanziarie predispongono uno strumento finanziario ad hoc per il consolidamento, introdotto di recente con il decreto legge 212/2011 proprio in ragione della sua specificità.

Tuttavia, vi sono alcuni istituti di credito, tra cui Compass o Agos, che modellano altre tipologie di prestito, come ad esempio la cessione del quinto della pensione o dello stipendio, che può essere utilizzata per fronteggiare una situazione di sovraindebitamento. Essendo prestiti fondati sulla garanzia della busta paga o della pensione possono essere utilizzati efficacemente anche alla funzione di consolidamento debiti o prestiti, soprattutto qualora i richiedenti siano segnalati come cattivi pagatori e, quindi, impossibilitati a ricorrere agli strumenti ordinari (per ulteriore approfondimento sul consolidamento debito o prestito: https://www.calcoloprestito.org/guida/consolidamento-debiti).