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Il Sottosegretario De Cristofaro: Chiudere le scuole è l’ultima cosa da fare

Chiudere le scuole, Soprattutto per i più piccoli, è una scelta contro le famiglie e soprattutto CONTRO LE DONNE

“Chiudere le scuole è l’ultima cosa da fare. E De Luca sbaglia. Magari arriveremo a una condizione epidemiologica tale da dover lasciare i ragazzi a casa, ma dovrà essere l’ultimo, estremo, intervento. Farlo prima è un errore per diversi motivi.

1. La scuola conta. Far pagare alle ragazze e ai ragazzi, alla loro educazione e al loro futuro il prezzo più alto di questa crisi è un manifesto di iniquità intergenerazionale. Ed è una scelta che approfondisce le diseguaglianze, perché tra i giovani chi pagherà il prezzo doppio saranno i più fragili e marginali. Chiudere scuole prima del resto suggerisce l’idea che siccome non è un’attività economica e i giovani non votano si può sacrificare.

2. E’ la scuola la causa dell’incremento dei contagi? Sulla base di quali dati? Al contrario mi pare che tra i luoghi collettivi le scuole siano i più sicuri, organizzati secondo il distanziamento, con attenzione all’igiene delle mani e con la stabilità dei gruppi tra i più piccoli. Naturalmente ci sono difficoltà e problemi: sui più importanti si sarebbe dovuto e si potrebbe ancora intervenire in modo semplicissimo: assumere docenti per le scuole ed educatrici per i nidi.

3. Di problemi ce ne sono, e molti, intorno alla scuola. Il primo: I TRASPORTI. Chiudere la scuola perché non si riesce a dare una forma decente e sicura al trasporto pubblico è una resa, è una dichiarazione di impotenza delle istituzioni e, di nuovo, una scelta politica. A Roma il trasporto scolastico (che riguarda i ragazzi dall’infanzia alle medie e per le superiori solo gli studenti con disabilità) negli ultimi anni ha ridotto l’utenza almeno di due terzi: non si potevano usare quei risparmi per estendere il sevizio dedicato e non affaticare il trasporto di linea? E a livello generale il settore turistico è in larga parte fermo: non si possono usare quei mezzi (pullman turistici e simili) per ampliare i mezzi nelle città?

4. Chiudere le scuole, Soprattutto per i più piccoli, è una scelta contro le famiglie e soprattutto CONTRO LE DONNE. Perché quando le scuole sono chiuse il carico educativo e di cura grava sui genitori, che significa, in larga parte sulle madri, ancora una volta chiamate a comprimere la dimensione professionale per quella familiare.

5. È a scuola che in larga parte si svolge il tracciamento dei casi. Un processo fondamentale per tutti. L’obbligo di misurazione della temperatura e i protocolli di gestione dei casi che pure scontano troppi ritardi e confusione fanno sì che sia intorno alla scuola che le asl fanno tracciamento dei contatti e dispongono misure di isolamento o quarantena. Non far emergere i casi sarebbe meglio?

ATTENZIONE. Questo non vuol dire che la scuola sia esente da problemi e difficoltà. Ce ne sono molte, anzi troppe. E La Ministra Azzolina potrebbe occuparsi di monitorare e rendere disponibili dati sull’andamento dei contagi a scuola così da rendere possibile una valutazione competente e trasparente in merito. Potrebbe poi e soprattutto occuparsi della prima delle questioni: assumere i docenti e collaboratori che ancora mancano a scuola. possibilmente facendo mea culpa per aver previsto, in modo tutto ideologico, un concorso enorme in presenza a fine ottobre che rischia di produrre nuove occasioni di rischio e ha rallentato l’attribuzione del personale alle scuole”.

Giuseppe De Cristofaro è Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Università e della Ricerca

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Claudio Pelagallo
Claudio Pelagallohttp://www.inliberauscita.it
Giornalista pubblicista, iscritto all'albo Nazionale dal 1991. Ordine Regionale del Lazio. Ha collaborato come corrispondente con diverse testate: Il Messaggero, Il Tempo, Il Corriere dello Sport, La Gazzetta di Parma. Direttore responsabile Inliberauscita

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