Arsenico Acqua vietata ai minori di tre anni in molti comuni tra questi: Anzio, Nettuno, Ardea, Aprilia

l’editoriale del direttore

Acqua potabile vietata per i minori di tre anni nei comuni in cui il ministero della Salute ha concesso oggi la deroga per i parametri di fluoruro e arsenico. Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, riguarda molti comuni tra i quali: Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia, Sermoneta, Sezze, Albano Laziale, Anzio, Ardea, Ariccia, Bracciano, Campagnano, Castelgandolfo, Ciampino, Civitavecchia, Formello, Sacrofano, Genzano, Lanuvio, Lariano, Nettuno, Santa Marinella, Trevignano, Tolfa, Velletri. Un periodo, questo di luglio e agosto, in cui le città del litorale vengono prese d’assalto dai turisti provenienti soprattutto dalla capitale. Tocca ai comuni supplire le carenze e la disorganizzazione del gestore dell’acqua.  Ma noi ci chiediamo chi tutela la salute dei cittadini? E chi terrà sotto controllo bar, ristoranti, pizzerie, laboratori, forni che non dovranno utilizzare per la preparazione degli alimenti, destinati ai bambini, l’acqua che esce dal rubinetto? E chi vigilerà che le fontanelle non vengano usate dai bambini? ogni comune dovrebbe fare un’attenta e vasta opera di informazione verso la popolazione locale, cosa che al momento non sembra stia avvenendo nei comuni del litorale. Oltre a vietare l’utilizzo dell’acqua potabile ai bambini di tre anni si dovrà lavorare per offrire un servizio sostitutivo che alleggerisca, almeno parzialmente, alla situazione di emergenza in cui si trova la cittadinanza privata di un bene primario e vitale come l’acqua tenendo anche in conto che l’acqua con l’arsenico fa male anche agli adulti, la proroga ha innalzato i limiti imposti dalla legge, ma certo non  ha eliminato il grave problema. Amministratori delegati di Acea e di Acqualatina, presidenti e componenti degli ATO, sindaci poco attenti. Chi pagherà gli eventuali danni alla salute provocati da anni di acqua all’arsenico?

Claudio Pelagallo