“Gli aumenti tariffari di Acqualatina, votati dai Sindaci di Anzio e Nettuno, sono uno schiaffo alla popolazione ormai stremata dalla pandemia e dalla crisi. Ciò è particolarmente vero soprattutto per gli appartenenti alle classi medio basse. Ma di fronte all’ingordigia degli azionisti e alla necessità di aumentare i loro profitti nulla possono le sofferenze di migliaia di cittadine e cittadini che 10 anni fa hanno votato per l’acqua pubblica.
La privatizzazione dell’acquedotto di Carano, voluta tra gli altri dall’attuale Sindaco De Angelis ad Anzio, porta a bollette più care di quelle dell’energia elettrica, mentre la rete idrica continua a essere un colabrodo. Le amministrazioni dovrebbero incalzare Acqualatina a compiere la manutenzione prevista dal contratto di servizio, senza scaricarla sugli utenti come in questo caso, ma sono invece loro complici, infischiandosene di chi le vota, confidando nella apatia e smemoratezza della popolazione.
Presto molte persone oltre a perdere il lavoro grazie allo sblocco dei licenziamenti, qualora non perdano anche la casa grazie allo sblocco degli sfratti, si vedranno arrivare tariffe aumentate di luce, gas e acqua, finendo nella disperazione più nera. Uno scenario apocalittico che se non vedrà una ripresa delle mobilitazioni sociali non può non sfociare in lugubri prospettive fascistoidi. Sta già accadendo e lo vediamo nei social, nelle intenzioni di voto e nelle frequenti violenze contro donne, minoranze e lavoratori. Lettera morta e’ la Legge regionale per la ripubblicizzazione, mentre in parlamento coloro che, come i 5 stelle, presero i voti del movimento per l’acqua, hanno presto sacrificato l’impegno a rappresentarlo al “nobile” proposito di conservare la poltrona. Ma su questo tema la volontà di favorire la privatizzazione di tutti i servizi pubblici è trasversale, e va da Fratelli di Italia al Pd.
Come parte del movimento per l’acqua pubblica esprimiamo la necessità che si riprenda al più presto la strada della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, qui sul nostro territorio come a livello nazionale; sappiamo quanto ciò sia difficile ma è una delle battaglie decisive per ristabilire dei requisiti minimi di civiltà. Il pubblico va rilanciato in ogni settore secondo i dettami della nostra Costituzione. Se non ora quando”.
Così in una nota il Prc Anzio.