INCHIESTE LATINA Roma, 20 luglio – “Ancora una volta gli intrecci degli esponenti leghisti della provincia di Latina gettano ombre inquietanti su quello che sembra essere un preoccupante modus operandi del partito di Salvini.
Prima l’inchiesta di FanPage secondo la quale il sottosegretario Durigon, che ancora non ha chiarito la propria posizione dichiarava “Quello che indaga sulla Lega della Guardia di Finanza, il generale… Lo abbiamo messo noi, per questo siamo tranquilli”, poi le indagini che hanno portato all’arresto di esponenti del clan Di Silvio e all’avviso di garanzia per l’europarlamentare Adinolfi. Oggi si apprende da organi di stampa che il figlio del boss Pugliese avrebbe rivelato che, mentre Salvini inveiva contro i Rom, alcuni nomi di spicco del suo partito avrebbero assoldato criminali pontini di origine nomade per la campagna elettorale del 2016, con il compito di distribuire denaro in cambio del voto, con il beneplacito di politici che al momento ricoprono ruoli importanti in Regione Lazio. E come se non bastasse, sempre oggi, nella seconda puntata dell’inchiesta di FanPage, ritroviamo Durigon che si farebbe pagare cene da personaggi discutibili e costruirebbe rapporti opachi con il sindacato Ugl, mentre è ancora tutta da chiarire la vicenda sui 49 milioni di euro che la Lega ha sottratto alle casse dello Stato.
Non si può più restare indifferenti di fronte ad un tale mercimonio della democrazia, ad un tale e sfrontato esercizio di illegalità che, qualora confermato, rappresenterebbe un oltraggio alle Istituzioni, alla comunità pontina e ai cittadini onesti.
Chiediamo ancora una volta, che Salvini e la Lega del Lazio definiscano le proprie posizioni e spieghino a tutti come sono andate le cose. Se tutto quello che è emerso finora è vero, ci troviamo di fronte ad un raccapricciante e collaudato sistema di illegalità che è intollerabile. Né tanto meno tolleriamo il silenzio di chi sembra esserne coinvolto”.
Così in una nota il Gruppo M5S alla Regione Lazio