di Eduardo Saturno
Ennesimo capitolo da scrivere nel libro che racconta dei quotidiani episodi di
violenza che ad Anzio sono ormai entrati nella ordinarietà. Anche in questa
occasione lo sfondo è rappresentato da Lavinio Stazione, una espressione geografica di cui politici, o presunti tali, si ricordano solo in prossimità degli eventi elettorali.
Accade che in via Leonardo da Vinci, nei pressi del Centro Ecumenico,
un’autovettura guidata da un anziano automobilista tamponi un motorino. In
seguito all’urto il mezzo si riversa sull’asfalto insieme al motociclista in sella, il quale una volta rialzatosi, brandisce il due ruote a mo’ di clava e colpisce ripetutamente l’automobile del malcapitato. Un testimone, che ha assistito alla scena, chiama immediatamente il numero unico di emergenza 112, chiedendo l’intervento della forza pubblica. Dal milite di turno si leva una voce di indisponibilità: se non ci sono feriti, come è sembrato dopo qualche attimo di apprensione, la richiesta non puo’ essere evasa.
Una risposta che in un contesto come Anzio, in cui nel periodo estivo la popolazione quasi si raddoppia con le conseguenze del caso, forse non fa una grinza. Meno accettabili sono pero’ i tagli operati nell’ambito della sicurezza, che impediscono una maggiore copertura del territorio. E visto cosa sta succedendo in questi giorni, forse dovrebbero essere messi in discussione.