Il comunicato congiunto di M5S, ApA e SI
“Siamo all’ultimo capitolo della farsa Capo d’Anzio.
L’ex Amministratore Delegato Ernesto Monti, quello che doveva portare la società fuori dalla palude e rilanciarla, e con lui due altri membri del consiglio di amministrazione, sono oggetto di richiesta di rinvio giudizio con l’accusa di falso in bilancio, in riferimento al bilancio 2018. Quello che la gestione Marinedi aveva presentato con una perdita di esercizio di circa 60 mila euro, e che l’ “esperto” Monti ha ribaltato con un bilancio in attivo di poche migliaia di euro, bilancio votato solo dalla parte pubblica.
Permetteteci di dire, almeno una volta, lo avevamo detto. Nel Consiglio Comunale dove il Sindaco invitò l’Amministratore Delegato noi sollevammo tra i tanti dubbi, proprio quello sulla partita di bilancio relativa al presunto debito con il direttore del porto. Avevamo chiesto conto della mancata iscrizione in bilancio di un adeguato Fondo rischio per questo contenzioso.
La risposta del sindaco fu che era tutto a posto.
Talmente a posto che oggi il comune e la stessa Capo d’Anzio si trovano parte lesa. L’intera città è parte lesa in questo procedimento giudiziario, ci aspetteremo almeno che il sindaco si costituisca parte civile. Ma come farlo verso coloro che proprio il sindaco ci ha rifilato come i maggiori esperti, i maghi della contabilità?
La società è di fatto persa come sosteniamo ormai da diversi anni, nonostante i numeri immaginari che puntualmente vengono tirati fuori dal Sindaco. Oltre a infrangersi sugli scogli l’idea di fantapolitica che ha finora tenuto in piedi le amministrazioni di centro destra, come buono uscita dopo venticinque anni di amministrazione, queste lasciano alla città 3 milioni di debito provenienti dalla sola gestione, fallimentare, della Capo d’Anzio.
Ci auguriamo le più rapide dimissioni del Sindaco, semmai non intervenga prima il Ministro”.
Alessio Guain M5S
Rita Pollastrini M5S
Luca Brignone Alternativa per Anzio
Mariateresa Russo Sinistra Italiana Anzio