“Dopo il pessimo risultato delle ultime elezioni regionali abbiamo pensato che ci fosse bisogno di una discussione aperta e senza filtri. La bella e partecipata assemblea pubblica che abbiamo ospitato sabato mattina ci dice che avevamo ragione.
Un’assemblea che si può dire ha visto partecipare tutte le varie anime del campo progressista, nel senso ampio del termine. Esponenti regionali e dei territori (non solo Anzio, ma anche Ardea, Ciampino e Nettuno), di partiti (Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Sinistra Italiana) e di associazioni civiche come la nostra, ma anche “liberi cittadini” senza appartenenze.
Ognuno ha potuto esporre il proprio punto di vista, senza nascondere le differenti sfumature né pensando di avere la verità in tasca. Possiamo dire che nei vari interventi che hanno animato questa discussione franca sono emersi diversi elementi in comune di cui fare tesoro. Anzitutto, che serve fare tante altre discussioni di questo tipo in futuro. Secondo poi, che nonostante le sconfitte e le difficoltà in cui versano tutte le forze politiche progressiste, ci sono ancora tante persone e tante risorse a disposizione ma senza un punto di riferimento comune che le metta in rete. La sinistra e i progressisti in generale dovranno assolutamente coinvolgerle nel processo di ripensamento profondo che stanno affrontando.
Un’assemblea che si può dire ha visto partecipare tutte le varie anime del campo progressista, nel senso ampio del termine. Esponenti regionali e dei territori (non solo Anzio, ma anche Ardea, Ciampino e Nettuno), di partiti (Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Sinistra Italiana) e di associazioni civiche come la nostra, ma anche “liberi cittadini” senza appartenenze.
Ognuno ha potuto esporre il proprio punto di vista, senza nascondere le differenti sfumature né pensando di avere la verità in tasca. Possiamo dire che nei vari interventi che hanno animato questa discussione franca sono emersi diversi elementi in comune di cui fare tesoro. Anzitutto, che serve fare tante altre discussioni di questo tipo in futuro. Secondo poi, che nonostante le sconfitte e le difficoltà in cui versano tutte le forze politiche progressiste, ci sono ancora tante persone e tante risorse a disposizione ma senza un punto di riferimento comune che le metta in rete. La sinistra e i progressisti in generale dovranno assolutamente coinvolgerle nel processo di ripensamento profondo che stanno affrontando.
Ci sono ovviamente anche lezioni da trarre sul piano locale. Tutti gli intervenuti sono stati d’accordo su una cosa: in un territorio difficile come quello di Anzio e Nettuno, se si vuole provare davvero a mettere in campo un’alternativa progressista bisogna mettere da parte le antipatie, i rancori e le divisioni (specie se di carattere nazionale) e ragionare sui temi comuni, mettendo insieme tutti quelli che hanno voglia di fare sul serio. Al bando i tatticismi e le trattative sottobanco. E se è vero che l’unione delle forze è una condizione necessaria, è altrettanto vero che l’unità non può avere come unico collante il “sennò vincono quegli altri”, ma deve poggiare su idee condivise, su una comune visione delle nostre città e su un nuovo modello di sviluppo.
Per questo, con tutti i partecipanti all’assemblea ci siamo ripromessi di continuare ad incontrarci in maniera permanente, auspicando una partecipazione sempre maggiore, per costruire insieme un progetto credibile per cambiare davvero le nostre città”.
Per questo, con tutti i partecipanti all’assemblea ci siamo ripromessi di continuare ad incontrarci in maniera permanente, auspicando una partecipazione sempre maggiore, per costruire insieme un progetto credibile per cambiare davvero le nostre città”.
Alternativa per Anzio