Antonio Franco, ex dirigente di polizia e responsabile del commissariato di Ostia, è stato condannato a nove anni di carcere con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Le accuse nei suoi confronti sono di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e falso: avrebbe pilotato i controlli amministrativi a una sala slot gestita da Mauro Carfagna, condannato a sei anni e mezzo, e fatto in modo che non risultasse che la sala giochi era frequentata da Ottavio Spada, boss di spicco dell’omonimo clan.
Per Antonio Franco, arrestato nel 2016 dopo le indagini condotte dalle Squadra Mobile, il pubblico ministero aveva chiesto quattordici anni di carcere, mentre per Carfagna, ritenuto il corruttore dell’ex commissario, ne erano stati chiesti nove.
Antonio Franco è accusato di “vendita della sua funzione e per il compimento di atti contrari ai doveri del suo ufficio anche sotto il profilo della violazione dei doveri di imparzialità della Pa”. Il dirigente, sempre secondo quanto scritto nel capo d’imputazione, sarebbe intervenuto “a seguito di controlli nelle sale giochi gestite da Carfagna, effettuati dal personale appartenente al commissariato da lui diretto, per risolvere le questioni insorte, assicurando un esito favorevole alle procedure amministrative attivate o, comunque, di minore pregiudizio”.