“Fallire un suicidio non è poi la cosa più tragica al mondo: non si può riuscire sempre in tutto”
La Finlandia è una delle Nazioni col più alto tasso di suicidi al mondo, Arto Paasilinna, con “Piccoli suicidi tra amici” edito da Iperborea, riesce a raccontare con profonda quiete, ironia e intelligenza il filo sottile tra la vita e la morte.
Ho riso, ho riflettuto, mi sono seduta sul pulmino dei sucidandi “Saetta della morte” e ho osservato questo folto gruppo che porta il nome di “Associazione Morituri Anonimi”.
Tutto parte dai fallimenti, quello di Onni Rellonen, imprenditore sul lastrico, che decide di andarsi a suicidare in fienile, lo trova occupato dal colonnello Kempainnen, depresso, che ha avuto la stessa idea di Rellonen, con una corda stava per togliersi di mezzo ma questo nuovo ingresso cambia le carte in tavola.
Entrambi uniti dal fallimento, entrambi hanno un unico scopo, farla finita ma vogliono farlo insieme, anzi, insieme a tutti i finlandesi che vogliono suicidarsi, così scrivono un annuncio sul giornale, il quale riscuote successo e affittano un pulmino che li porterà a viaggiare dalla Finlandia, alla Svezia, poi Francia, Germania, Svizzera e Portogallo attraversando stati d’animo, risvolti nuovi, faccia a faccia con la morte, la quale si rivelerà meno seria della vita stessa.
Un libro brillante, che parla di umani, di politica, di religione, percorre luoghi lugubri ma riesce a farti sorridere, racconta di amore, di libertà, di stravolgimenti e di come forse alcuni dettagli sono degni di nota rispetto a ciò che stiamo vivendo.
“Il confine tra la vita e la morte è molto sottile e attraversarlo non è necessariamente un male, ciò che è male è credersi vivi quando si è già morti”.
Buon viaggio dentro la Saetta della morte!