“Ogni sogno ha perlomeno un punto in cui esso è insondabile, quasi un ombelico attraverso il quale esso è congiunto con l’ignoto”.
Il significato più profondo dei sogni rimane ancora un mistero, benché fior di psicologi, psichiatri, neuroscienziati, filosofi, abbiano e ancora stanno scavando in fondo a quell’ombelico Freudiano per sciogliere gli enigmi più intricati del nostro inconscio.
Lingiardi in questo saggio, L’ombelico del sogno, edito da Einaudi, ci racconta in modo chiaro, un po’ complicato per chi non mastica la materia, perché sognare è così importante e perché sin dall’antichità, fino ad arrivare ai giorni nostri, ci sia una particolare attenzione per i sogni.
I sogni nei secoli scorsi venivano presi come premonizioni, in una società molto attenta a intuire i presagi positivi o negativi, i sogni erano quasi sacri.
Oggi, attraverso la psicoanalisi possiamo dire che i sogni raccontano tanto di noi, tirano fuori un mondo nascosto che durante il giorno soffochiamo, e grazie all’attività onirica siamo capaci di essere tutto ciò che vogliamo, tutto ciò che non siamo capaci di essere per paura, per il giudizio, per quello che abbiamo intorno.
Desideri, timori, tutto esce fuori, e siamo capaci di sentire profumi, di percepire il contatto, di vivere un emozione fino in fondo e una volta svegli rimanere con quella sensazione per qualche istante.
Shakespeare nella Tempesta scriveva:”Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni
e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita”, pensate quanto siano importanti e rivelatori i sogni.
A oggi è possibile tradurre tutta la nostra attività onirica, ma non totalmente, è uno studio in continua evoluzione, scoperta.
Scomodiamo Freud, Jung, Bion ma ad oggi nessuno ancora sa a cosa servono i sogni.
Nel dubbio io continuo a sognare, preferisco così!