Del tutto tramontati i tempi in cui, per vincere le elezioni, si prometteva l’abolizione della legge Fornero. La manovra di bilancio approvata dal governo Meloni lascia l’amaro in bocca a centinaia di migliaia di lavoratori che speravano in un abbassamento dell’eta pensionabile.
Quota 104 sì, ma con penalizzazione. Ape social ma solo a partire da 63 anni e 5 mesi. Opzione Donna ancora possibile ma a 61 anni e per una platea limitata. La legge di bilancio inasprisce i requisiti dell’età e dei minimi.
Quota 104, penalizzazioni sull’assegno
Da gennaio – secondo la bozza della legge di Bilancio – ci sarà Quota 104, cioè serviranno almeno 63 anni di età e 41 anni di contributi. Un anno in più al lavoro, ma non finisce qui, perché ci saranno penalizzazioni nell’assegno per chi sceglie questa via. Previsto un premio (il bonus Maroni) per chi, pur avendo i requisiti, rimane al suo posto, che però dovrebbe ammontare a poche decine di euro al mese.
Finestre d’uscita più lunghe
Si allungano poi le finestre di uscita una volta chiesta Quota 104, cioè la data di effettiva pensione (sei mesi nel privato, nove per i dipendenti pubblici).
Stretta anche i per lavoratori svantaggiati
Sempre con l’obiettivo di contenere la spesa previdenziale, e rinviando a data da destinarsi riforme radicali, si allunga l’età per utilizzare l’Ape Sociale (ecco com’è ora). Serviranno minimo 63 anni e cinque mesi a chi svolge mestieri usuranti o è invalido o disoccupato, restando fermo il numero di contributi necessari (36 anni, 30 per i disoccupati).
Opzione Donna, un anno in più
Sale, da 60 a 61 anni, l’età per le lavoratrici che vogliono sfruttare Opzione Donna (adesso funziona così), riservata a situazioni di grave disagio, con la possibilità di andare via prima se si hanno figli (un anno in meno per un figlio, due anni dal secondo in poi).
Soglia più alta, pensione più lontana
Sempre per chi ha iniziato la carriera nella seconda metà degli Anni Novanta, diventa più difficile andare in pensione a 64 anni d’età e con 20 di contributi: aumenta a circa 1.700 euro (da 1.400) l’assegno minimo che bisogna aver maturato per poter sfruttare l’anticipo.