“Separare il buono e l’amaro in questo groviglio di vita nostra e di altre vite che ci sono entrate dentro è impossibile perché tutto torna sempre a rimescolarsi.”
Le bugie sono come gabbie, più passa il tempo e più ti soffocano, soprattutto quando a farne le spese sono le persone che ami.
Nella Frezza con “Bugie di famiglia”, edito da Salani, ci regala un’intricata storia familiare degli anni ‘60, condita da tematiche importanti che si rivelano essere attualissime.
La genitorialità, le adozioni, la malattia mentale, la sterilità, il rapporto tra i silenzi per proteggere e la verità per alleggerirsi anima e cuore.
Giovanni nasce da una storia sbagliata, la sua mamma biologica soffre di una grave depressione, l’uomo che l’ha messa incinta è il papà di Antonio e Nicola, un caro amico di famiglia.
Eleonora è la moglie di Antonio che si ritroverà ad essere coinvolta in una storia tanto grande quanto il suo folle amore per una piccola creatura innocente, che sceglierà di amare come una madre, più di una madre.
Eleonora e Antonio si porteranno questo segreto dentro per molti anni, ma come spesso accade, le bugie scavano crepe che col passare del tempo possono far crollare i muri più spessi e rendere vulnerabile anche la persona più marmorea, ruvida, scaltra.
Un libro avvincente, che vi porrà davanti a tanti quesiti, il primo tra tutti:”Al loro posto, cosa avrei fatto?”.
Certo è che una famiglia non ha bisogno di scorrere nel sangue, ci sono appartenenze che superano anche il DNA.