Nei giorni scorsi, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esquilino hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto una 34enne, poiché gravemente indiziata del reato di rapina aggravata.
Nello specifico, gli agenti della sezione Volanti, su disposizione della locale S.O., sono intervenuti in un appartamento del quartiere Esquilino, per la segnalazione di una lite tra un uomo ed una donna italiana. Sul posto, un 91enne italiano ha riferito di essere stato vittima di una rapina da parte di una donna.
Nei fatti, l’uomo ha raccontato di averla conosciuta durante la mattinata, nei pressi della stazione Termini, quando la stessa gli ha chiesto di poter avere delle monete per comprare del cibo; ed è proprio in quell’occasione che l’uomo, spinto dalla compassione, ha invitato la 34enne a pranzare con lui presso la propria abitazione.
Una volta giunti a casa, la donna ha iniziato a girovagare per l’appartamento e a rovistare all’interno dei cassetti e degli indumenti. A seguito dell’ambiguo atteggiamento della stessa, l’uomo l’ha invitata, più volte, a lasciare l’appartamento, scatenando, però, in lei una reazione violenta; più precisamente, alla richiesta dell’uomo, la donna ha afferrato un coltello e lo ha minacciato, dandosi alla fuga dopo aver prelevato circa 900 euro in contanti dal cassetto di un mobile.
Gli agenti della sezione Volanti, unitamente al personale del commissariato Esquilino, grazie alle descrizioni fornite dalla vittima e alle immagini di videosorveglianza presenti, poche ore dopo hanno rintracciato la donna in via Amendola, nei pressi di un portone, sprovvista di documenti. I poliziotti, dopo vari accertamenti, hanno appurato che la donna corrispondeva alla descrizione.
Al termine delle attività, la donna è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina aggravata ed è stata associata presso la casa circondariale “Rebibbia”. La Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida della misura e l’adozione della custodia cautelare in carcere.
Ad ogni modo l’indagata è da ritenere presunta innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.