Si è svolta questa mattina, nell’aula 1 del Tribunale di Velletri, la requisitoria del Pubblico Ministero Giovanni Musarò sul processo denominato Tritone, davanti al collegio presieduto dal giudice Silvia Artusi. Oltre 5 ore di intervento, il pm però non ha terminato la sua requisitoria, che riprenderà lunedì 23 settembre.
“Abbiamo dimostrato l’esistenza di una locale di ‘ndrangheta nei territori di Anzio e Nettuno- ha detto il Pubblico Ministero-. La ‘ndrangheta ha il suo cuore in Calabria ma la mappa delle ramificazioni è in tutto il paese e anche nel mondo. La locale di ‘ndrangheta è un fenomeno di colonizzazione del territorio.
Tutti personaggi nati in provincia di Reggio Calabria e Catanzaro noi li troviamo sul territorio di Anzio e Nettuno; il motivo è la sicurezza, tutti questi soggetti si trasferiscono sul litorale nel corso delle faide di ‘ndrangheta. Per primo è arrivato Perronace, poi Madaffari, poi Italiano.
Il motivo quindi sono le faide di ‘ndrangheta quindi possiamo inquadrare queste famiglie in un contesto di ‘ndrangheta.
La locale formata dai gruppi Madaffari, Gallace, Perronace si chiama “locale di ‘ndrangheta Anzio-Nettuno”.
Ad Anzio e Nettuno è stata accertata proprio un’associazione mafiosa con la coesistenza ben nota sia con i cittadini, sia con i politici, sia le forze dell’ordine. Un’associazione mafiosa che non è solo dedita al traffico di stupefacenti.
Un evidente controllo del territorio, caratteristiche perfette caratterizzano questa associazione mafiosa le infiltrazioni nelle pubbliche amministrazioni e Anzio e Nettuno e di apparati istituzionale investigativi.
È stato appurato che diversi politici di Anzio e Nettuno nella consapevolezza che il rapporto col personaggi della ‘ndrangheta potesse determinare un vantaggio elettorale, hanno chiesto aiuto a diversi personaggi: ai Peronace e ai Gallace. Arrivando a decidere ad Anzio il candidato sindaco.
A Nettuno c’è il coordinatore di un importante partito nazionale che contatta Madaffari Giacomo e gli comunica su chi è caduta la scelta come candidato sindaco e gli anticipa che a breve faranno una cena a cui dovrà partecipare anche lui.
Le conversazioni che riguardano la pubblica amministrazione dei comuni di Anzio e Nettuno non hanno niente da invidiare delle intercettazioni di si hanno nei distretti di Reggio Calabria”.
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“I gallace- ha continuato Musarò- si spostano ad Anzio durante la faida perché ad Anzio ci sono i Perronace che sono cugini, lì hanno un legame fortissimo.
Negli anni settanta alle Falasche c’erano numerosi latitanti, nel 78-79 le Falasche ospitavano sette pericolosissimi personaggi grazie a Perronace.
Il bar Scarcella di Lavinio era un punto di riferimento dei Gallace e delle altre famiglie di ndrangheta. I rapporti tra Madaffari e Peronace non sono solo storici ma sono anche attuali”.
Il processo riprenderà il 23 settembre con il seguito della requisitoria del PM Musarò a conclusione della quale formulerà le richieste di condanna per gli imputati. Il 2 novembre sarà la volta delle Parti Civili.