“Siamo preoccupati per il nostro futuro e per quello del Porto di Anzio”. A parlare sono gli ex dipendenti di Capo d’Anzio S.p.A., dodici tra amministrativi ed ormeggiatori, oggi impiegati nel Marina di Nettuno C.N. S.p.A., ai quali il 15 ottobre scadrà il contratto di lavoro a tempo determinato. “Come abbiamo letto su diversi articoli di stampa – spiegano alcuni tra i lavoratori licenziati lo scorso luglio dalla ex partecipata in liquidazione giudiziale – sappiamo che la Commissione straordinaria del comune di Anzio, la Regione e la Capitaneria stanno lavorando ad una soluzione condivisa che possa consentire, in tempi rapidi, la prosecuzione della gestione del Porto di Anzio. Dallo scorso 9 luglio, giorno in cui è stata firmata dal giudice la liquidazione giudiziale di Capo d’Anzio S.p.A., viviamo nella preoccupazione. Mai avremmo immaginato un tale finale né per noi, che abbiamo partecipato ad un concorso pubblico, né per la società che garantisce dal 2015 il mantenimento della gestione diretta del Porto di Anzio e della diretta fruizione del servizio pubblico di ormeggio. L’unica certezza, al momento, è che martedì prossimo sarà il nostro ultimo giorno di lavoro con il Marina di Nettuno, che ringraziamo per aver accolto, lo scorso agosto, la proposta della Commissione straordinaria ed averci dato l’opportunità di proseguire per altri due mesi e mezzo il nostro lavoro al Porto mettendo a disposizione competenze e professionalità. I vertici della società, Presidente, Amministrarore Delegato e Direttore, con correttezza, pochi giorni fa ci hanno informati che fino a quel momento non avevano avuto notizie diverse da quelle comunicate in sede di assunzione. Abbiamo molto apprezzato la sincerità e la disponibilità che hanno mostrato nei nostri confronti. La stagione estiva è conclusa, ma ora inizia quella invernale, più pericolosa per via delle condizioni meteo e della conformazione del nostro porto, perennemente soggetto ad insabbiamento. Non sappiamo cosa accadrà dal 16 ottobre, certamente non essendoci più personale a garantire i servizi, ci aspettiamo parecchio caos sull’esempio di quanto accaduto la scorsa estate quando i titolari delle imbarcazioni per poter raggiungere i natanti si sono affidati a mezzi di fortuna arrivando finanche a tuffarsi in mare. Siamo amareggiati e molto preoccupati per il nostro futuro. La nostra speranza è che a stretto giro la soluzione individuata da Comune, Regione e Capitaneria possa prendere corpo e che il Porto di Anzio continui a restare aperto e ad offrire servizi ed assistenza ai diportisti”.