Domenica 15 dicembre ore 17,30 presso l’auditorium dell’I.C. Anzio V “Virgilio”
Dopo l’anteprima al Teatro Uniko di Lavinio il mese scorso, domenica 15 dicembre ore 17,30 presso l’auditorium dell’Istituto Comprensivo Anzio 5 (ovvero, la suola media Virgliio, in via Goldoni 12, Lavinio – Anzio) ci sarà la data straordinaria del nuovo e atteso lavoro “Partenopei… e parte napoletani” di Ivan Bellavista (attore napoletano ma adottivo di Anzio, al fianco di Antonio Rezza da quasi vent’anni e assiduo frequentatore del palco in generale, con excursus cinematografici in ambito registico) e degli Archetipo Quartet, capitanato da Maria Ausilia D’Antona, voce e mandolinista, fondatrice di questo gruppo che concepisce la proposta musicale in maniera “divulgativa”, specie quella tradizionale, insieme agli affiatati e inseparabili chitarristi Gabriele Falcone, Angelo Abbruzzetti e Sergio Troise.
Avendolo visto in anteprima, di questo spettacolo avevamo bisogno, e parlo dal punto di vista sia critico che di spettatore. Sì, perché a farla da padrona è stata la novità, lo possiamo ben dire, nonostante il repertorio umoristico napoletano, perché non si è più soliti a questo tipo di proposta. I capisaldi della macchietta, via via, si fanno sempre più rari, col rischio che una certa storia, una certa Napoli, ma non solo: una certa Italia scompaia e gli spettatori restino senza le basi da cui tutto è derivato, se accendiamo la radio in questo istante.
“Partenopei… e parte napoletani”, titolo preso in prestito dal famoso leit motiv del principe della risata, Totò, è un’operazione culturale di alto livello e non parliamo solo di uno spettacolo di grande intrattenimento. Il merito va a Maria Ausilia D’Antona e agli altri componenti degli Archetipo Quartet, capaci di ridare, con i loro arrangiamenti di qualità, linfa e vigore a canzoni che hanno la stessa età dei teatri che tanto ammiriamo in giro per il paese, e a Ivan Bellavista, che ha dato prova di essere un intrattenitore capace di divertire e di divertirsi insieme al pubblico, cimentandosi in uno spettacolo insolito per il repertorio a cui ci ha abituati finora.
E di uno spettacolo di questa fattura, eseguito magistralmente dagli Archetipo Quartet e calcato da Ivan Bellavista, ne avrà avuto bisogno il numeroso pubblico in sala perché la serata è stata da ovazione. Gli applausi, sinceri e sentiti, suonavano non solo come apprezzamento ma come un coro di “finalmente”. Finalmente la tradizione, viva come se il repertorio (con canzoni che hanno alle spalle tra i duecento e cent’anni) fosse nato direttamente su quel palco, ieri sera.
Canzoni come “E allora”, “La pansé”, “Dove sta Zazà”, sono state cantate dal pubblico in maniera divertita e solenne, perché stiamo parlando (senza incorrere in false ironie) di inni del paese intero, e non solo di Napoli. Il tesoro artistico non ha confini e la conferma, a riprova di chi vuole il contrario (incappando nell’errore di chi è superficiale classificando la musica come alta o bassa), l’ha dato il pubblico, partecipe tanto quanto gli artisti sul palco. Da tempo non si notava un entusiasmo così dirompente. E sono pronto a riproporlo, ancora più dirompenti, domenica 15 dicembre presso l’auditorium della scuola media Virgilio, in via Goldoni 12, Anzio.
Non esageriamo se diciamo che, dopo aver assistito allo spettacolo, c’è speranza per un rinnovato interesse per questa grande pagina di spettacolo e di musica che è la canzone umoristica napoletana. Il nostro consiglio è di non perdere l’occasione di andare a vedere e ad ascoltare gli Archetipo Quartet con Ivan Bellavista, sia che siate attempati spettatori, sia che siate curiosi e giovani, perché ieri la sala era sold out, piena di tante persone di tutte le età.