“La Rete No Bavaglio, l’Associazione coordinamento antimafia Anzio Nettuno e Reti di giustizia esprimono forte preoccupazione per l’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 11 dirigenti e manager della ASL Roma 6, accusati di pilotare appalti e concorsi pubblici.
A rendere ancora più grave la situazione è il fatto che la nomina del nuovo direttore generale della ASL Roma 6 sia ancora bloccata, ostaggio di logiche di partito. Mentre la sanità pubblica dovrebbe garantire efficienza e servizi ai cittadini, si assiste a una gestione opaca che favorisce equilibri politici anziché il merito e la competenza.
Questa vicenda conferma la necessità di un sistema sanitario trasparente e libero da clientele, corruzione e giochi di potere, soprattutto in territori come questi, già fortemente compromessi dalla presenza della criminalità organizzata. Ricordiamo che si stanno realizzando investimenti del Pnrr per la sanità in tutta la regione: investimenti per milioni di euro in zone dove le mafie sono fortemente pericolose pensiamo non solo a questo territorio ma ad
Ostia e alla provincia di Latina. Lavori in cui mafie, corruzione e sperperi potrebbero insinuarsi senza adeguati controlli preventivi e successivi. È per questo che dovrebbero essere sottoscritti protocolli specifici con Dia ed Anac. Invitiamo poi tutte le forze dell’ordine e la magistratura a vigilare perché la salute pubblica si tutela anche prevenendo e reprimendo la corruzione e il traffico di influenze.
Tutti noi continueremo a vigilare affinché venga fatta piena luce su questa vicenda e affinché chiunque sia responsabile ne risponda davanti alla giustizia. Ringraziami giornalisti d’inchiesta come Clemente Pistilli e Giuseppe Scarpa per aver ripotato la notizia. Invitiamo infine a tutelare chi, con coraggio, ha denunciato questi gravi fatti”.
Rete No Bavaglio liberi di informare
Associazione coordinamento antimafia Anzio Nettuno
Reti di Giustizia il sociale contro le mafie