Otto mesi di condanna e un anno di interdizione dai pubblici uffici. Questa è la sentenza che l’ottava sezione penale del tribunale di Roma ha stabilito per il sottosegretario Andrea Delmastro, colpevole di aver rivelato documenti segreti con le conversazioni tra Alfredo Cospito e altri detenuti al 41 bis del carcere di Sassari. Materiale che, il 31 gennaio del 2023, il deputato Giovanni Donzelli ha utilizzato in aula per attaccare la delegazione del Pd andata a far visita all’anarchico durante il suo lungo sciopero della fame, definendola come una specie di ponte tra il movimento libertario e la mafia. Un’assurdità politica mal sostenuta da documenti che dovevano restare riservati, anche perché il senso del «carcere duro», se ancora ne ha uno, è proprio quello di evitare che i detenuti possano comunicare con l’esterno. La sentenza è arrivata dopo un paio d’ore scarse di camera di consiglio e, soprattutto, dopo che il procuratore aggiunto.
Come più volte fatto dal governo, il sottosegretario ha rivolto l’attacco ai magistrati. Parlando dei suoi giudici, ha detto: “Le sentenze non si commentano. Quelle politiche si commentano da sole. E questa lo fa”. È sottinteso che il sottosegretario non ha alcuna intenzione di dimettersi tanto che dichiara: “da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa.”