“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
Abbiamo finora provato a comportarci seguendo il famoso passo del Sommo Poeta, ma di fronte alla sfacciata presa di posizione dei partiti di destra/centro (FdI, FI, Lega e Noi Moderati) non potevamo rimanere silenti. Preferiscono, infatti, fare confusione, anziché spiegare che è andata peggio di quanto speravano.
1) Ripetiamo: non è stato stabilito di ricontare le schede, ma di verificare i verbali che sono già passati al vaglio della commissione elettorale centrale.
2) Ripetiamo: delle numerose richieste avanzate – a partire dall’annullamento del voto e della delibera consiliare di convalida degli eletti – il Tar ha disposto solo la verifica sui medesimi verbali
3) Rispondiamo: per giustificare il ricorso elettorale presentato al TAR Lazio, i partiti di destra-centro evocano impropriamente la “democrazia”, la bramosia di “poltrone” e le spese. Su questo è bene soffermarsi.
Questi richiami, da parte di coloro (figuranti e suggeritori) che siedono sugli stessi scranni fino a poco fa occupati da chi ha portato la città sull’orlo del baratro, suscitano nel contempo ilarità e indignazione.
L’inutile precisazione sulle spese del ricorso, poi, evidenzia una palese inconsapevolezza dell’atto giudiziario che loro stessi hanno promosso.
La parte principale resistente è il Comune di Anzio e non certo i candidati eletti (contro interessati), che hanno deliberatamente deciso di non costituirsi in giudizio. La scelta processuale dei nostri rappresentanti altro non è che la conseguenza del nostro modo di intendere la politica sul territorio: un servizio e non una gestione del potere.
Il Sindaco, la Giunta e la maggioranza tutta, malgrado le farneticazioni dell’opposizione, continueranno legittimamente a lavorare per la città, come hanno fatto finora e come faranno in futuro”.
Così in una nota PD, Lavinio con Anzio, Movimento Cinque Stelle, Alternativa per Anzio, Un’Altra Città, Anzio che verrà, Azione, Italia Viva.