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Arte. Alfredo Cattai, il segno e la luce. La rigenerazione artistica con sapienza futuristica

di Raffaele Panico

Alfredo Cattai nato nei mitici anni Sessanta è un romano cresciuto in una periferia. Dobbiamo tenere a mente che, crescere in un piccolo borgo, o in una periferia di una grande città in Italia, come Roma, vuol dire considerare la bellezza di un vitalismo tra architettura, chiese basiliche e palazzi, rovine di città antiche del mondo romano, medioevale e attraverso il Rinascimento arrivare al Novecento delle Avanguardie. Il focus radioso è crescere passeggiando, respirando, ammirando un paesaggio scandito tra natura e costruzioni, in un ambiente sociale urbano che si nutre di storia e mitologia. Cattai “Nasce autodidatta” forse sì, ma di sicuro è meglio annotare come i suoi Specchi intelati trasmettono all’osservatore un mondo “Forse parallelo”.

Alfredo, si esprime con la sua forma d’arte, con vari oggetti e materie, alcuni colori Unici li crea miscelando polveri, come terra cotta, marmo, e micro residui avanzati dalle incisioni degli specchi, l’obiettivo di trasmettere la creatività, con discreta trasparente passione anche molto ragionata.

Una mostra, prossima ventura, ben collocata in spazi espositivi produrrebbe un percorso di atmosfere positive immerse in una Luminosofia che l’artista manifesta con l’inizio di nuovi tempi. Nel momento in cui la luce e colore, manifestano visioni di energia e di forze del mondo, si riflettono in potenziali spazi – gli Specchi – dove Cattai dà significato ad una dimensione serena, cinetica e circolare. La rilettura di un vissuto immerso nella luce con forza vitale vibrante, dove gli elementi primari sono, l’aria, l’acqua, la terra e fuoco, e manifestano l’incontro tra la natura e l’uomo, la civiltà e il suo ambiente riusato e rinnovato con l’Arte.

Alfredo Cattai sente la periferia di una grande città, Roma, immersa nel suo lavoro e gli consente di pensare e sentire il respiro del Mondo. In una analisi esterno-interno che, non a caso Alfredo la riflette come luce e materia sulle tele e gli specchi. Con un lavoro da incisore, un lavoro di cesellatura, natura e costruzioni post moderne. In un ambiente sociale ripensato e ricostruito che si nutre anche di storia e mitologia.

La forma lo stile d’arte di Cattai può apparire provocatoria e Anti-convenzionale da altri stili e pitture, come l’olio, l’acquarello, e tempere… Solo con il riuso di materiali vari centra l’obiettivo con luminosa passione, percorsi di ragionata creatività. Le tele e gli specchi si arricchiscono per tanto di oggetti portatori di segni vissuti della Nostra vita quotidiana. Un percorso che ci lascia sospesi quando emerge la narrazione di un tempo profondo, il mito, la storia, gli ulissidi o gli argonauti di Giasone alla ricerca del “vello d’oro”. In un baleno passiamo dal segno, o dall’oggetto della nostra epoca consumista usa e getta, e l’oggetto consumato di questo mondo caotico si rigenera e viene manipolato con una sapienza futuristica, tanto con colori tradizionali, quanto ad esempio con sabbia, collanti e vetroresine, ed altri suoi chiamiamoli anche segreti, di un suo lavoro pensato con molta densità dalla sua esperienza.

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