L’appello pubblicato sulle pagine dellArci Nazionale
Investendo 131 miliardi di euro nel settore della difesa e dell’industria militare l’Unione Europea compie un altro passo verso l’Europa della #guerra e ci allontana ulteriormente dal progetto di un’Europa sociale, ecologica e democratica, che viene così definitivamente accantonato.
Una scelta definita da #VonDerLeyer come “un bilancio che sostiene la pace e la prosperità” ma in che modo si possano sostenere pace e prosperità investendo 131 miliardi di euro nel settore della difesa e dell’industria militare non viene certo spiegato: in un continente che è già il territorio più armato del pianeta, si tratta di uno stanziamento cinque volte superiore a quanto sinora destinato.
In un’Europa che già oggi vede 95 milioni di persone a rischio povertà e nella quale la crisi ecoclimatica comporta impatti quotidiani drammatici, la Commissione europea sceglie di investire nelle armi e di convertire economia, società, cultura e democrazia verso la nuova dimensione della guerra.
Insieme a oltre 500 realtà della campagna #StopRearmEurope, diciamo NO a questa deriva. Ogni euro speso per le armi è un euro tolto a diritti, welfare, transizione ecologica e giustizia sociale.
Ci appelliamo alle forze politiche nel Parlamento europeo affinché si oppongano con fermezza a questo folle aumento della spesa militare, e invitiamo tuttɜ a mobilitarsi, anche attraverso la campagna #ComuniperlaPace.