Peppe De Cristofaro su facebook
È mostruoso, malvagio, inumano, quel ‘Gaza brucia’ col quale il ministro della Difesa israeliano Israel Katz annuncia tronfio sui social l’invasione di Gaza City.
Parla di coraggio dei soldati, ma quale coraggio se da una parte ci sono aerei, missili, droni, carri armati, un esercito armato fino ai denti, e dall’altra una popolazione inerme in fuga che non sa dove nascondersi?
È una delle pagine più vergognose nella storia dell’umanità. Vergognosa per Israele e per tutti i governi che stanno legittimando, partecipando indirettamente al massacro, tacendo sul genocidio in atto.
Vergognosa per il governo Meloni che non dice una parola e mente sull’interruzione di forniture militari a Israele.
Genocidio: bisogna chiamare le cose col proprio nome. Come fa la Commissione indipendente dell’ONU, guidata da Navi Pillay, che così definisce le azioni di Israele a Gaza tra ottobre 2023 e luglio 2025.
E non è solo Gaza. Lo stesso disegno di annientamento si dispiega in Cisgiordania e Gerusalemme Est, in continuità con decenni di occupazione brutale, espulsioni forzate, oppressione sistematica.
Un progetto criminale che mira a cancellare un popolo dalla propria terra.
E se i governi hanno scelto in larga parte complicità e silenzio sta ai movimenti, alle persone comuni, agli studenti, ai lavoratori, imporre un cambio di rotta: con il boicottaggio, le piazze, la pressione dal basso. Mobilitiamoci!
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