Sono altre sette, tra pusher e violenti, le persone finite nel mirino della Polizia di Stato al Quarticciolo.
Lì dove lo spaccio si mimetizza tra depositi nascosti, vestiti ed auto in sosta, gli agenti del V Distretto Prenestino e i Falchi della Squadra Mobile hanno portato alla luce il volto sommerso della criminalità diffusa all’ombra della periferia est della Capitale.
Una serie di interventi mirati ha consentito di smantellare nascondigli improvvisati e cantine trasformate in depositi di droga ed intercettare movimenti sospetti tra le palazzine popolari.
A guidare uno dei sequestri è stato il fiuto infallibile di Argo, il cane antidroga della Polizia di Stato, che ha condotto gli agenti ad un barattolo pieno di crack pronto per lo smercio su piazza.
Tra gli arrestati, è stato rintracciato anche un latitante, diciannovenne di origini marocchine, già colpito da divieto di dimora nella Capitale, ma tornato a vivere nel cuore del quartiere, dove era riuscito a passare inosservato fino a quando i suoi movimenti sotto traccia non hanno insospettito gli uomini del Distretto Prenestino, che lo hanno sorpreso nella sua abitazione. Qui, la droga è stata stanata dalle suole delle sue scarpe trovate in casa e dal materasso.
È stata un’altra dinamica sospetta, scandita da rapide soste e veloci ripartenze nei pressi di un palazzo di via Trani, a far accendere i riflettori dei poliziotti su un diciottenne romano, intercettato a bordo di un’auto.
Fermato per un controllo, il giovane ha tentato goffamente di disfarsi di due bustine di plastica, facendole scivolare dalla manica della tuta. All’interno c’erano circa 40 involucri di crack, mentre, nel marsupio che aveva al seguito, gli agenti hanno recuperato oltre 1500 euro in contanti divisi in banconote da piccolo taglio. Qui il fiuto di Argo li ha poi guidati fino alla cantina nascosta dove sono state trovate altre 20 dosi tra crack e cocaina.
Sempre in via Trani, un 57enne romano è stato notato a bordo di un’auto in sosta, con un atteggiamento che lasciava trapelare che stesse aspettando qualcuno. Il sospetto dei poliziotti ha trovato conferma quando l’uomo, vistosi avvicinare, ha provato a disfarsi di una bustina contenente cocaina, gettandola fuori dal finestrino. La successiva perquisizione veicolare e domiciliare ha portato al rinvenimento di altri involucri nascosti sotto la fodera del freno a mano, oltre al materiale per il confezionamento della droga.
La serie di arresti è proseguita poco distante, dove, in due momenti distinti, due giovani di origine straniera hanno tentato la fuga nel corso di un controllo di routine. Entrambi sono stati trovati in possesso di stupefacente destinato allo spaccio ed arrestati.
È sempre legato al mondo della droga l’arresto di un uomo ed una donna avvenuto lungo le strade di Centocelle. I due avrebbero adescato la vittima nei pressi di un bancomat con la scusa di acquistare droga, per poi tentare di derubarla del denaro appena prelevato. È stato provvidenziale l’intervento di un agente libero dal servizio, che ha notato la scena e ha collaborato con i colleghi in divisa per bloccare i due.
L’ultimo arresto è avvenuto nel cuore della notte, quando gli agenti presidiavano l’area del Quarticciolo.
A far scattare l’intervento è stato l’allarme collegato al braccialetto elettronico antistalking indossato da un cittadino bengalese. I poliziotti lo hanno sorpreso mentre stava cercando di entrare dalla finestra nell’abitazione della vittima. Per lui è scattato immediatamente l’arresto in flagranza.
Nella strategia di prevenzione della Questura di Roma, condivisa in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, l’area del Quarticciolo resta uno dei quadranti “sorvegliati speciali” con l’obiettivo di dare una risposta concreta nel cuore di una periferia dove la criminalità tenta ancora di confondersi tra le maglie della quotidianità.
Per completezza si precisa che, in considerazione dello stato del procedimento, per gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza fino ad un accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna.