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In poche parole, “Dove la terra finisce” il libro di Michael Cunningham

 

“Chissà perché ci innamoriamo dei posti o delle persone, degli oggetti o delle idee?”

Dove la terra finisce di Michael Cunningham (La Nave di Teseo) è capitato incidentalmente nelle mie mani, entrata in libreria per ritirare un libro, nell’attesa gli occhi mi sono caduti su questo.
Non è un romanzo, o meglio non è il solito romanzo, è piuttosto una guida turistica che Cunningham redige per la sua amata Provincetown, Massachusetts, una delle città più antiche degli Stati Uniti d’America, arroccato sulla punta di Cape Cod.
Era da mesi, forse anni che riflettevo sui luoghi che sento “casa”, chiedendomi cosa mi legasse così tanto a quegli odori, sapori, anime, storia, visto che le mie radici sono altrove.
In queste pagine ho più o meno capito cosa sospinge qualcuno a sentirsi parte di qualcosa che non lo ha visto nascere e crescere, sono le sensazioni che quel posto, quel luogo, rilascia e si agganciano perfettamente al tuo DNA.
È un legame di anima, di qualcosa di molto personale e intimo che racchiude esattamente un vissuto che abbiamo stampato sulla pelle, nelle viscere.

Michael Cunningham oltre a lasciarti la sensazione di benessere mentre lo leggi perché ha una scrittura impeccabile, riesce a farti sentire parte di una piccola città che lui chiama casa.

Consigliato solo se avete il desiderio di andare oltre il racconto descrittivo, ma di sentire cosa si prova a fare parte di una comunità che ti ha aperto le porte.
Sarà a capitato a tutti voi, immagino, spero!

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Claudia Mancini
Claudia Mancini
Collaboratrice cultura, già titolare di Levante caffè letterario

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