In scena il 25 novembre al Teatro Trastevere, che Simona Gamberini, autrice e regista dell’opera, insieme all’autrice Simonetta Murruzzo, dà vita a un racconto intenso che esplora le dinamiche più sottili e invisibili della violenza fisica, sessuale e psicologica. Sul palco, queste tre forme di abuso prendono corpo attraverso tre donne, ognuna portatrice di una ferita diversa, creando un mosaico drammaturgico che mette al centro anche il tema del femminicidio come esito estremo di un percorso di sopraffazione.
Non si tratta di uno spettacolo di denuncia in senso didascalico; è invece attraverso le storie dei personaggi che emergono, dall’interno, i meccanismi della violenza, il modo in cui la vittima spesso non la riconosce subito, e come il trauma possa continuare a vivere anche a distanza di anni. Ed è proprio la memoria che riaffiora scena dopo scena, a rendere la denuncia ancora più potente, trasformandola in un’esperienza emotivamente incisiva e profondamente rivelatrice.
Arricchito dal contributo della criminologa Roberta Bruzzone e presentato dall’associazione culturale Genta Rosselli, lo spettacolo accompagna il pubblico in un percorso emotivo che intreccia fragilità e consapevolezza, offrendo uno sguardo necessario su una realtà troppo spesso taciuta.




