l’Italia è considerata ultima in Europa per risorse pubbliche dedicate alle giovani generazioni
L’Italia è attualmente tra i paesi meno attrattivi d’Europa per i giovani e perde una quantità significativa di “capitale umano” a causa dell’emigrazione, con costi economici stimati molto alti. Ecco i punti chiave su base di dati recenti:
Italia ultima in Europa per fondi ai giovani
Secondo un’analisi recente, l’Italia è considerata ultima in Europa per risorse pubbliche dedicate alle giovani generazioni, in particolare per istruzione e opportunità formative. Questo contribuisce a spingere i giovani a cercare opportunità all’estero perché qui trovano meno investimenti, contratti stabili o prospettive di carriera rispetto ad altri paesi europei.
16 miliardi di euro all’anno in capitale umano perso
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) ha stimato che l’Italia perde circa 16 miliardi di euro all’anno in “capitale umano” — cioè il valore economico delle competenze, formazione e produttività dei giovani che emigrano — considerando il triennio 2022-2024.
Esodo giovanile: numeri e costi cumulativi
Tra il 2011 e il 2024, oltre 630.000 giovani italiani (18-34 anni) sono emigrati, con un saldo netto negativo di circa 441.000.
Il valore complessivo di questo capitale umano perso è stimato in circa 159-160 miliardi di euro nel periodo 2011-2024, con una impennata negli ultimi tre anni, l’Italia non solo perde talenti ogni anno, ma nel tempo il costo cumulato è molto più alto dei 16 miliardi annui stimati.
🇪🇺 4. Confronto europeo: pochi ingressi, molte uscite
Oltre a perdere i propri giovani, l’Italia è poco capace di attrarne dall’estero rispetto ad altri paesi europei. In rapporto alla popolazione, l’Italia attrae una quota molto bassa di giovani qualificati esteri rispetto ad altri Stati membri.
5. Cause principali
Le ragioni di questa emigrazione includono:
Poca attrattività del mercato del lavoro (contratti precari, salari bassi).
Bassi investimenti in istruzione e formazione rispetto alla media Ue.





