In calo la lettura dei quotidiani in Italia. Le donne preferiscono i libri. L’indagine Istat

Flessione in negativo dei dati di lettura del 2013 rispetto al 2012. Al nord si leggono più quotidiani, al sud fa eccezione solo la Sardegna. E le donne… scelgono i libri

Quasi tre punti percentuali in meno rispetto al 2012. E’ la flessione che registra la lettura di quotidiani in Italia nel 2013, come rivela l’indagine Istat che in un volume di 800 pagine offre il ritratto delle abitudini di lettura del nostro Paese. Il calo riguarda soprattutto le persone tra i 25 e i 34 anni, maschi e residenti al sud Italia. Solo un 36,2 % di lettori sfogliano i quotidiani 5 volte o più alla settimana e la percentuale cresce con il crescere dell’età. Il 49,4 % invece legge un quotidiano almeno una volta la settimana, e in questo caso la quota maggiore riguarda gli uomini tra i 55 e i 59 anni, perlopiù residenti al nord. Fa eccezione, nel Mezzogiorno, solo la Sardegna, dove la quota di lettori di quotidiani raggiunge il 63,2% staccando di molto quella delle regioni settentrionali. Diverso il discorso relativo alla lettura di libri. La popolazione di 6 anni e più che nel 2013 ne ha letto più di uno per motivi non strettamente scolastici o professionali è pari al 43 %, e a differenza di quanto accade per i quotidiani, sono le donne di tutte le fasce d’età a dimostrare maggiore interesse per la lettura (il 49% contro il 36,4% dei maschi). Il genere maschile però, si aggiudica la palma per il miglior “lettore occasionale”, il 50% legge un libro quando capita. Anche qui inversione di trend rispetto ai quotidiani. Sono i più giovani a scegliere i libri: il 57% degli adolescenti tra i 6 e i 10 anni e il 50% dagli 11 ai 17, nonostante la flessione nel 2013 riguardi anche il settore librario, di tre punti percentuali rispetto al 2012. Il calo più forte riguarda i giovanissimi fino a 17 anni, gli uomini e i residenti al nord e nel Mezzogiorno.