Inizia oggi il dibattito in Consiglio regionale sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul servizio idrico del Lazio. Questo testo, frutto di un lavoro straordinario, con la raccolta di 37.000 firme e l’espressione di più di 20 Comuni che hanno deliberato a favore di questa proposta di legge, è figlia di un importante fatto storico, cioè l’esito della consultazione referendaria del 12 e 13 giugno 2011 che ha sancito la ripubblicizzazione del servizio idrico.
Sinistra Ecologia Libertà sostiene questa causa ribadendo che in tutte le sedi ci faremo portavoce di un principio su tutti: il rispetto della volontà popolare e la libertà dei comuni, e quindi dei cittadini, di scegliere la modalità con cui gestire il servizio idrico della propria città, anche tramite aziende speciali o similari.
Su questa linea di pensiero riteniamo quindi indispensabile che la legge definisca con chiarezza la natura non economica del servizio idrico integrato e la necessità che vengano indicati, tra i soggetti gestori, dei soggetti di diritto pubblico (in linea, appunto, con quanto previsto dal referendum del giugno 2011.). Accanto a questo sosterremo che gli Ato si basino sui bacini idrografici, per affrontare in modo efficace situazioni d’emergenza come il caso dell’arsenico, che riguarda Roma ma anche tanti altri territori della regione, e perché pensiamo che il protagonismo delle comunità locali passi anche da questo aspetto. Un protagonismo che ha alla sua base il principio di democrazia e partecipazione che in questa vicenda è stato motore vero di elaborazione politica di un nuovo ed avanzato modello per la gestione dei beni comuni. D’altra parte l’attenzione e la partecipazione popolare che c’è stata per la stesura di questa legge, l’impegno che ognuno di noi ha assunto per la propria parte politica con i cittadini che hanno animano il dibattito sull’acqua pubblica nei territori, nei consigli comunali e nei comitati spontanei nati per sostenere questa causa, non potranno che condurre con decisione ad una normativa avanzata nel pieno rispetto dell’esito referendario.
Gino De Paolis, capogruppo SEL Regione Lazio
Giancarlo Torricelli, coordinatore SEL Lazio