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video realizzato da Giancarlo Testi, corrispondente per Young TV (canale 643 del digitale terrestre)
di Valerio Pizziconi
Il Presidente del consiglio comunale di Anzio, Patrizio Placidi, non digerisce la notizia del suo coinvolgimento in un’inchiesta sul Caro estinto lanciata da Repubblica e, in un incontro del gruppo di Forza Italia , prende la parola e lancia strali scomposti nei confronti di testate nazionali e locali. Placidi parla di un “complotto per demolire la giunta”, ma a pensarci bene da quando l’opposizione non si dà da fare per buttare giù chi è al governo? Dovrebbe essere ordinaria amministrazione, il gioco delle parti, ma Placidi non ci sta e se la prende con la stampa, con un atteggiamento da boss fa nomi e cognomi di “giornalisti amici” e di quelli che invece proprio non lo sono. Siamo molto vicini alle liste di proscrizione di Berlusconiana memoria (e chissà se l’ex Cavaliere sarebbe così felice del ricorso all’arma delle querele, lui che il sistema giudiziario lo conosce dal di dentro meglio di quanto vorrebbe). Placidi prosegue poi con una caduta di stile. Di solito, quando si annuncia querela, lo si fa per dire che eventuali risarcimenti verranno donati in beneficenza, ma il presidente del consiglio comunale ad un risvolto social non ci pensa proprio e dice “faremo al 50% io e il mio avvocato, così non pago neanche il legale”. Noi, che in caso di azione legale, chiederemo i danni a Placidi che cerca di zittire la stampa con metodi intimidatori, vogliamo guardare al territorio e, in caso di risarcimento, faremo felice un’associazione locale. A Placidi, come a tutti i politici locali, diamo diritto di parola sul nostro quotidiano on line di informazione (che non è né un blog né un giornaletto) e teniamo per noi il diritto di critica, da esercitare ogni volta che lo riterremo opportuno. E se il boss non è d’accordo, ci rivedremo in tribunale.