Licenziamenti da Radiosa, la protesta dei sindacati

Il marchio è stato acquistato da una nuova società, che ha mantenuto le commesse ma non tutto il personale

Uno dei modelli di Radiosa in passerella

Ennesima protesta sindacale sulla situazione dello stabilimento industriale di Aprilia, Radiosa. “Siamo alle solite – protestano senza mezzi termini i sindacati – gli ordini dei clienti alla società nuova, mobilità e debiti di fornitori e lavoratori restano alla vecchia società”. E’ la segreteria Provinciale Ugl Chimici-Tessili, nella persona di Giuseppe Verardi, a denunciare la grave situazione che si è venuta a creare per i lavoratori, che sono stati licenziati dalla Radiosa di Aprilia, società che produce abbigliamento per gli sposi. Sono 19 in tutto, le persone lasciate a casa il 26 febbraio scorso, dopo due anni di cassa integrazione per crisi aziendale, con la procedura di mobilità per cessazione attività, e con mancata corresponsione del trattamento di fine rapporto. Su come l’azienda intenda regolarsi, ad oggi non si hanno notizie. La Ugl ha chiesto ufficialmente degli incontri, ai quali non è seguita nessuna risposta. Il brand Radiosa – dice ancora polemico Verardi – continua ad operare, ma in realtà la società che sta utilizzando il marchio nella vecchia sede, è la G.L. Fashion, che pare faccia riferimento ad altri nominativi. Un’operazione di restyling finanziario e produttivo, che sembra sia comune nelle società con problemi economici ma che ha lasciato a spasso i dipendenti. Si recuperano gli ordini dei clienti, che transitano su di una nuova società che acquisisce il pacchetto e una parte dei lavoratori con gli sgravi fiscali della mobilità, i debiti e i lavoratori in esubero restano sulla “Bad Company”, che quasi sicuramente è destinata a fallire, lasciando dietro di sé gli strascichi della una crisi. Insomma – accusa il sindacalista – è rimasta una sorta di scatola vuota nella quale restano i guai dei lavoratori e i debiti dei fornitori, con conseguente utilizzo dell’ammortizzatore a termine e il ricorso all’avvocato per il parziale recupero di quanto dovuto. Una dinamica frequente che lascia con l’amaro in bocca i lavoratori. Dietro il sorriso dei modelli vestiti degli abiti Radiosa – conclude amaro Veradi – spesso si celano la disperazione e l’assenza di regole e controlli”.