I vini del Lazio hanno ricevuto premi e riconoscimenti prestigiosi al Vinitaly, la prima fiera al mondo dedicata a questo settore. L’azienda di Nettuno ha vinto il concorso Enologico internazionale del Vinitaly con due pregiati vini. Premio anche per Casale del Giglio di Aprilia
di Claudio Pelagallo
Al Vinitaly, il più grande salone internazionale dedicato al vino e ai distillati che si è tenuto a Verona dal 6 al 9 aprile, le eccellenze del Lazio hanno ricevuto riconoscimenti importanti. 28 vini del Lazio premiati con la Gran Menzione su 3000 vini iscritti di cui: 17 a Latina, 8 a Roma, 2 a Frosinone, 1 a Viterbo. Le aziende che si sono aggiudicate il prestigioso riconoscimento sono: cantina Villa Gianna, Casale del Giglio, cantina Sant’Andrea, Azienda Paolo e Noemia D’Amico, Terre dei Pallavicini, Castel de Paolis, Agricola Cavalieri, Cantine Lupo, Casa Divina Provvidenza, Tenuta Petra Potens, Agricola Giovanni Terenzi, Agricola Forestale La Torre, Alma Vini.
“Il vino del Lazio – ha detto il Presidente Nicola Zingaretti – non è più considerato di serie B e la Regione quest’anno si è presentata in forze alla 48esima edizione del Vinitaly. Rispetto al passato è cambiato molto, prima di tutto per la volontà di promuovere il Lazio in generale e i marchi dei produttori. In questi anni sono stati straordinari, perché hanno resistito e investito nell’innovazione e nella qualità”. “A Verona – ha aggiunto Zingaretti – abbiamo proposto uno stand della Regione, diviso per province e abbiamo scommesso molto sul ritorno dell’approvazione dei marchi delle case vinicole. Questo è il modo giusto di far conoscere le identità del Lazio, anche come identità legate alla produzione enogastronomica”. “Il modello di sviluppo regionale a volte si è fondato troppo sull’offesa del territorio. È per questo che daremosupporto al mercato e alla produzione del vino facendo politiche urbanistiche sane e culturali diverse, ossia costruendo intorno a questa industria, una Regione che porti avanti un nuovo modello di sviluppo”. Il premio Cangrande Verona 2014, prestigioso riconoscimento ai grandi interpreti del mondo enologico italiano, è stato assegnato all’azienda agricola biologica di Marco Carpineti, che si trova a Cori in provincia di Latina. “La motivazione del premio Cangrande – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci – sta nella sfida di Marco Carpineti rivolta costantemente alla ricerca della qualità”. “Ha portato avanti un percorso basato sull’attenzione alla vigna e una visione più ampia dell’ambiente. Dalla scelta di coltivare vitigni sconosciuti all’adozione nel 1994 dei metodi di produzione biologica, fino all’arrivo in azienda di due nuovi “collaboratori”. Due cavalli di razza italiana allevati per lavorare nei campi. Il loro utilizzo al posto del trattore è a completo beneficio del terreno e delle piante che così potranno dare un frutto di grandissima qualità”. “L’azienda di Cori – ha concluso l’Assessore Ricci – rappresenta un esempio della grande vitalità della viticoltura del Lazio impegnata per la crescita costante della qualità e della genuinità del prodotto senza mai dimenticare la tradizione e il territorio”. Inoltre, al Vinitaly per la prima volta hanno partecipato 12 studenti dell’Istituto agrario di Roma Emilio Sereni. Questi ragazzi hanno lavorato presso lo stand di Arsial: un’opportunità enorme di formazione e di lavoro nella manifestazione più importante del mondo per il settore vitivinicolo. Nata nel 1890 l’Azienda Agricola “Casa Divina Provvidenza”, gestita dalla famiglia Cosmi racconta con i suoi vini: la tradizione, la storia di un territorio come Nettuno, riscoprendo i vitigni autoctoni patrimonio unico nel Lazio da più di 2 secoli. L’azienda di Nettuno ha vinto la Gran Menzione il concorso Enologico internazionale del Vinitaly e con due vini: Nettuno DOP Cacchione bianco 2012 e il Nettuno DOP Neroniano cacchione bianco riserva 2012. Tra i premiati al Vinitaly con la Gran Menzione non poteva mancare l’Azienda Agricola Casale del Giglio con il suoi prodotti di punta: il Lazio IGT bianco “Antinoo” 2011, con il Lazio IGT Shiraz 2012, IGT Cabernet Sauvignon 2011, IGT Petit Verdot 2011 e IGT Rosso Mater Matuta 2010 . Nel 1967, Dino Santarelli, affascinato dall’Agro Pontino, crea “Casale del Giglio”, a Le Ferriere ad Aprilia, non lontano dall’antica Città di “Satricum”, in provincia di Latina, ma a pochi km da Nettuno. A partire dagli anni ’90, il figlio Antonio, seguendo l’intuito paterno e avvalendosi della collaborazione del giovane Enologo trentino Paolo Tiefenthaler, svilupperà un intenso progetto di ricerca e sperimentazione, che ha condotto a ragguardevoli risultati. I Vini di “Casale del Giglio” hanno così conquistato, come primo, il mercato romano e laziale, per poi estendere la loro presenza a livello nazionale ed estero.
“Il vino del Lazio – ha detto il Presidente Nicola Zingaretti – non è più considerato di serie B e la Regione quest’anno si è presentata in forze alla 48esima edizione del Vinitaly. Rispetto al passato è cambiato molto, prima di tutto per la volontà di promuovere il Lazio in generale e i marchi dei produttori. In questi anni sono stati straordinari, perché hanno resistito e investito nell’innovazione e nella qualità”. “A Verona – ha aggiunto Zingaretti – abbiamo proposto uno stand della Regione, diviso per province e abbiamo scommesso molto sul ritorno dell’approvazione dei marchi delle case vinicole. Questo è il modo giusto di far conoscere le identità del Lazio, anche come identità legate alla produzione enogastronomica”. “Il modello di sviluppo regionale a volte si è fondato troppo sull’offesa del territorio. È per questo che daremosupporto al mercato e alla produzione del vino facendo politiche urbanistiche sane e culturali diverse, ossia costruendo intorno a questa industria, una Regione che porti avanti un nuovo modello di sviluppo”. Il premio Cangrande Verona 2014, prestigioso riconoscimento ai grandi interpreti del mondo enologico italiano, è stato assegnato all’azienda agricola biologica di Marco Carpineti, che si trova a Cori in provincia di Latina. “La motivazione del premio Cangrande – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci – sta nella sfida di Marco Carpineti rivolta costantemente alla ricerca della qualità”. “Ha portato avanti un percorso basato sull’attenzione alla vigna e una visione più ampia dell’ambiente. Dalla scelta di coltivare vitigni sconosciuti all’adozione nel 1994 dei metodi di produzione biologica, fino all’arrivo in azienda di due nuovi “collaboratori”. Due cavalli di razza italiana allevati per lavorare nei campi. Il loro utilizzo al posto del trattore è a completo beneficio del terreno e delle piante che così potranno dare un frutto di grandissima qualità”. “L’azienda di Cori – ha concluso l’Assessore Ricci – rappresenta un esempio della grande vitalità della viticoltura del Lazio impegnata per la crescita costante della qualità e della genuinità del prodotto senza mai dimenticare la tradizione e il territorio”. Inoltre, al Vinitaly per la prima volta hanno partecipato 12 studenti dell’Istituto agrario di Roma Emilio Sereni. Questi ragazzi hanno lavorato presso lo stand di Arsial: un’opportunità enorme di formazione e di lavoro nella manifestazione più importante del mondo per il settore vitivinicolo. Nata nel 1890 l’Azienda Agricola “Casa Divina Provvidenza”, gestita dalla famiglia Cosmi racconta con i suoi vini: la tradizione, la storia di un territorio come Nettuno, riscoprendo i vitigni autoctoni patrimonio unico nel Lazio da più di 2 secoli. L’azienda di Nettuno ha vinto la Gran Menzione il concorso Enologico internazionale del Vinitaly e con due vini: Nettuno DOP Cacchione bianco 2012 e il Nettuno DOP Neroniano cacchione bianco riserva 2012. Tra i premiati al Vinitaly con la Gran Menzione non poteva mancare l’Azienda Agricola Casale del Giglio con il suoi prodotti di punta: il Lazio IGT bianco “Antinoo” 2011, con il Lazio IGT Shiraz 2012, IGT Cabernet Sauvignon 2011, IGT Petit Verdot 2011 e IGT Rosso Mater Matuta 2010 . Nel 1967, Dino Santarelli, affascinato dall’Agro Pontino, crea “Casale del Giglio”, a Le Ferriere ad Aprilia, non lontano dall’antica Città di “Satricum”, in provincia di Latina, ma a pochi km da Nettuno. A partire dagli anni ’90, il figlio Antonio, seguendo l’intuito paterno e avvalendosi della collaborazione del giovane Enologo trentino Paolo Tiefenthaler, svilupperà un intenso progetto di ricerca e sperimentazione, che ha condotto a ragguardevoli risultati. I Vini di “Casale del Giglio” hanno così conquistato, come primo, il mercato romano e laziale, per poi estendere la loro presenza a livello nazionale ed estero.