Si terrà a Nettuno (Roma) dal 21 al 27 luglio 2014 – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti – presso il Forte Sangallo, la dodicesima edizione del Guerre & Pace Filmfest, vetrina unica per il cinema di genere bellico, organizzata dall’Associazione Seven, con la direzione artistica di Stefania Bianchi. Una settimana dedicata al cinema di guerra e di pace con proiezioni di lungometraggi e documentari (in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà), la presentazione di libri, una mostra fotografica sui temi della guerra e della pace. Apertura del festival, lunedì 21 luglio con un omaggio ai 90 anni dell’Istituto Luce e a seguire la proiezione del lungometraggio Il venditore di medicine , di Antonio Morabito, interpretato da Claudio Santamaria, Isabella Ferrari e Marco Travaglio.
Al via a fine luglio il Guerre & Pace Filmfest
Prevista anche una sezione letteraria e una mostra fotografica
Quella di quest’anno, sarà un’edizione dedicata a Le guerre dei diritti e tra i lungometraggi presentati, due storie basate su fatti realmente accaduti, Diaz – Don’t clean up this blood, di Daniele Vicari, incentrato sulla violenta irruzione della polizia nella Scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001 e Philomena, di Stephen Frears, la storia di una madre che per tutta la vita cerca suo figlio. A raccontare un’altra “guerra” che sta avvenendo in Italia, il documentario di Filippo Soldi, rifiutato dalle televisioni italiane, Suicidio Italia – Storie di estrema dignità. Un viaggio in un’Italia che sembra essere stata devastata da una guerra. A parlare sono vedove e figli che hanno perso i genitori. Ma la guerra non è quella di sempre, non ci sono stati bombardamenti, non ci sono state esplosioni o stragi. Ci sono state decisioni politiche, ci sono stati movimenti finanziari, spostamenti di capitali. Queste azioni, che spesso sono state compiute con un semplice click su un computer, hanno determinato la vita e la morte di cittadini inconsapevoli e inermi. A volte portandoli al suicidio.
La sezione documentari, realizzata in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà sarà dedicata ai 100 anni della Grande Guerra. 2014: sono passati cento anni da quel fatidico 1914 che vide l’inizio di uno degli eventi bellici più devastanti della storia dell’umanità: la Prima Guerra Mondiale. Grande per il numero di morti, grande per il numero di paesi coinvolti. Grande, per noi, forse anche per l’assurdità delle motivazioni che portarono a questo massacro inaudito. Si parte con la proiezione de La Grande Guerra , di Nicola Caracciolo , documentario che indaga e fa rivivere, con l’ausilio di documenti filmici spesso inediti, gli episodi che hanno portato allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Quindi,Gloria – La Grande Guerra, di Roberto Omegna, uno straordinario documento d’epoca: nel 1934 l’Istituto Luce produsse questo film che aveva lo scopo di raccontare la Grande Guerra attraverso filmati di repertorio e con una narrazione di forte impatto emotivo. Sempre lo stesso Istituto Luce, nel 2011 ne ha curato la ri-masterizzazione e il restauro, rendendolo disponibile anche per il pubblico di oggi. Uno degli episodi più straordinari della Guerra avvenne sulle Dolomiti per il controllo del monte Lagazuoi, raccontato in Explosive War – La montagna che esplode, di Marco Rosi, mentre in Scemi di guerra – La follia nelle trincee, il regista Enrico Verra racconta l’enorme diffusione della malattia mentale tra i combattenti della Grande Guerra. Quindi, Il Milite Ignoto, diretto da Leonardo Tiberi racconta di quando nell’estate del 1921 l’Italia decise di onorare i caduti della Grande Guerra scegliendo a simbolo i resti di un combattente che non è stato possibile identificare. Il francese Jean-François Delassus racconta quindi in 14-18 Amore e furore il racconto agghiacciante di quattro anni d’inferno nelle trincee dello sterminato fronte della Grande Guerra. Oltre al cinema, anche la sezione dedicata alla letteratura sarà declinata a Le guerre dei diritti, con presentazioni di libri e incontri gli autori, da Giuliana Sgrena che presenterà Rivoluzioni violate – Primavera laica, voto islamista (Il Saggiatore). Quindi, Nina e i diritti delle donne (Sinnos Editrice) , di Cecilia D’Elia, illustrato dai disegni di Rachele Lo Piano. Sarà anche presentato il volume La tortura del silenzio – Storia di Marius Oprea cacciatore dei criminali di regime (Edizioni San Paolo), di Guido Barella. Quindi, l’ex ministro Cècile Kyenge presenterà il suo Ho sognato una strada (Piemme), un libro che è anche il manifesto di un’attività politica incentrata sulla battaglia per i diritti umani; un libro che smonta le argomentazioni di chi si oppone all’acquisizione di diritti da parte di chi non ne ha e che si compone di storie talvolta drammatiche di dignità negata e calpestata, ma anche storie d’integrazione riuscita. Altra iniziativa della rassegna, la mostra La luce della natura, del fotografo Massimo Margagnoni, immagini in bianco e nero scelte per ricordare, grazie alla bellezza dei paesaggi, il grande valore del nostro ambiente e il diritto di tutti a che questo ambiente sia oggetto di grande rispetto e considerazione. Le fotografie di Margagnoni hanno vinto numerosi premi nei più importanti concorsi internazionali di fotografia contemporanea, sono state esposte al Museum of Fine Art di Las Vegas, in varie gallerie d’arte a New York e sono state pubblicate su National Geographic Usa e Italia, nonché in libri e riviste in vari paesi.