Il racconto del primo cittadino, dalle infiltrazioni mafiose alle minacce di Mancini
Sono state pubblicate in questi giorni le audizioni dei sindaci dei comuni di Aprilia, Ardea, Pomezia e Nettuno avvenute durante la Commissione d’inchiesta dello scorso 18 settembre sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali. In particolare il sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta si è presentato a Roma per raccontare la sua estate di scontri e minacce. Il Presidente della commissione ha rivolto delle domande a tutti i sindaci presenti per chiarire le situazioni critiche in ogni territorio. “Vi ringrazio per l’invito e per la possibilità di raccontare quello che sta accadendo presso il nostro Comune in questi ultimi tempi – ha esordito Chiavetta nel suo intervento – C’è stata una serie di episodi: in particolare c’è un soggetto che sta creando parecchio caos e sconcerto all’interno dell’amministrazione”. Il sindaco, quindi, traccia il quadro della situazione locale, a partire dal 2005 quando il comune è stato sciolto per infiltrazione mafiosa. “Sul nostro territorio – spiega Chiavetta – erano presenti una serie di gruppi, delle ‘ndrine Gallace-Novella della Calabria. Lo scioglimento è arrivato dopo l’insediamento della commissione di accesso a Nettuno nel 2005. La relazione della commissione segnalava una serie di situazioni, di avvicinamenti o di circostanze di contiguità con soggetti collegati al traffico internazionale di stupefacenti. All’interno della relazione si segnalavano una serie di storture rilevate anche dal giudice Imposimato.
Oltre all’onta dello scioglimento per infiltrazione, abbiamo vissuto la vicenda, che a livello nazionale ha sollevato parecchio clamore, relativa alla Nettuno servizi e alla Tributi Italia di Saggese. La questione ha attanagliato la nostra amministrazione perché ha creato un enorme buco di bilancio e siamo arrivati ai limiti del dissesto, una delle cose che tipicamente accadono nei Comuni che hanno questo tipo di difficoltà. Tornando alla criminalità organizzata, sul nostro territorio si è consolidata dagli anni Sessanta e Settanta, quando si sono trasferite una serie di famiglie dalla Calabria, in particolare a Nettuno vi era la famiglia Gallace-Novella. Vi sono poi altre situazioni ed altri processi, come «Appia-Mithos», che ha riguardato i Gallace-Novella, e «Sfinge», che ha riguardato i Casalesi, dato che la sorella di Sandokan è stata arrestata sul nostro territorio, dove si nascondeva da latitante. Da quando la mia amministrazione è in carica, ossia dal 2008, ci siamo costituiti parte civile in tutti i processi che riguardano la criminalità organizzata sul nostro territorio”.
Ci racconti ora delle intimidazioni – ha chiesto il Presidente della commissione – al primo cittadino.” Uno di questi soggetti, già segnalato all’interno della relazione che abbiamo prodotto per la Commissione, è stato oggetto di vari provvedimenti (nella tempestività della convocazione, siamo riusciti a produrre soltanto un piccolo allegato, che potremo però integrare con i faldoni relativi alle nostre denunce in procura). Si chiama Fernando Mancini, è assurto alla cronaca nera tra gli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 per processi riguardanti il traffico internazionale, anche di auto, per truffa e una serie di altri reati che hanno già fatto o stanno facendo il loro corso. A partire dalla fine di luglio, inoltre, ha iniziato un’azione contro l’amministrazione e, in particolare, contro il sottoscritto.
Potrà sembrare banale, ma tutto è partito dal fatto che aveva realizzato un lido sul nostro litorale, dove conduceva un’attività di musica con discoteca. Nel momento in cui abbiamo ricevuto una serie di rapporti dall’ARPA e altre segnalazioni, a seguito di tutta una serie di ordinanze e messe in mora nei confronti del soggetto, d’accordo con la procura di Velletri abbiamo emesso un’ordinanza di cessazione dell’attività rumorosa con ritiro della licenza per l’attività danzante. Nella normalità dei rapporti, una cosa del genere richiederebbe un semplice ricorso al TAR per ottenere una sospensiva, mentre da quel momento il soggetto si è scatenato secondo modalità già viste in precedenza”. Chiavetta poi ripercorre la storia della denuncia di Mancini al consigliere Eufemi, concludendo che dai dissapori tra i due è nata oggi una nuova alleanza. Chiavetta svela poi che anche l’auto di uno dei dirigenti comunali è stato vittima di un attentato incendiario denunciato alle forze dell’ordine. Chiavetta, quindi, fa il resoconto delle denunce presentate seguito di atti intimidatori come le telefonate anonime o la presenza di persone sotto casa di amici e parenti, oltre alle accuse mosse su fb. Quindi il primo cittadino scende nel dettaglio della situazione. Infine si è discusso degli ultimatum lanciati sui social network per chiedere le dimissioni ed è il Presidente della commissione a sostenere il Primo cittadino, invitandolo ad andare avanti. Ora non resta che attendere l’esito del lavoro di indagine della commissione.