Interrogazione del consigliere del Pd Maria Teresa Lo Fazio. In arrivo anche una mozione
Si prevede infuocata la discussione di oggi pomeriggio, in consiglio comunale, sulla questione mense. Dovrebbe essere presentata una mozione con la quale si chiederà la revoca del servizio di refezione scolastica all’attuale ditta (Coop Solidarietà e lavoro). Il consigliere del Pd Maria Teresa Lo Fazio presenterà, invece, un’interrogazione all’assessore Laura Nolfi e al sindaco Luciano Bruschini, basata su un confronto tra le linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica del Ministero, il capitolato d’appalto, e il regolamento del servizio di refezione scolastica e commissione mensa. “Preso atto dell’aumento di circa il 25% della quota relativa al servizio a domanda individuale, – dichiara Lo Fazio – del parere negativo espresso nell’ultimo verbale dalla commissione mensa scolastica, delle ultime vicende litigiose sull’affidamento per la gestione del servizio di refezione scolastica,che forse hanno poco a che fare con l’interesse dei bambini ma sono più di carattere politico e considerata la presenza di un nutrizionista nel campo alimentare presso l’ente comunale, si interroga per sapere se fosse stato possibile evitare tante litigiosità attraverso la professionalità del Nutrizionista, valutando e verbalizzando l’esatto apporto giornaliero e settimanale, così come stabilito dal capitolato d’appalto mense scolastiche, e nel rendersi disponibile a ricevere segnalazioni contestuali ed istantanee su anomalie e disservizi giornalieri”. Si chiede, inoltre, in che modo l’ente comunale accerta e vigila sulla qualità merceologia degli alimenti e del piatto finito, il rispetto delle porzioni, la conduzione del servizio, l’accettazione del pasto e la provenienza delle materie utilizzate e se sia stato rilevato “che l’applicazione dell’art.41 del capitolato d’appalto che prevede un minimo del 5% di filiera corta e il 10% di prodotti locali, sia in contrasto con linee guida nazionali e regionali dove si incentiva a consumare maggiormente questi prodotti a km zero,con aliquote minime ben più alte; se sia possibile un menù più semplice e tradizionale tale da rendere le pietanze più gradevoli al gusto dei bambini; se siano state tenute in dovuto conto le linee guide nazionaliche consigliano la rotazione del menù di almeno 4/5 settimane (cosa non presente nel capitolato d’appalto) mentre gli accordi intercorsi tra la commissione mensa, l’assessore e la ditta appaltatrice hanno stabilito un menù a rotazione per circa 8 settimane, così come consegnato agli utenti del servizio”. Lo Fazio chiede di far luce, ancora, su quali misure siano in atto “per la fruibilità, insonorizzazione dei locali adibiti a refettorio e la tempistica di consumazione del pasto così come indicate all’art 6 linee guida ministero della salute, (in alcune scuole sono presenti 3 turni,in altre si mangia addirittura in classe) e come risolvere il problema dei ritardi nelle consegne,molto spesso dovute all’insufficienza di personale della ditta appaltatrice; come risolvere il problema della coincidenza delle liste scolastiche con la richiesta del servizio a domanda individuale che si verifica dal 2° anno di frequenza scolastica in poi; come sono state promosse e se in atto il recupero degli avanzi per iniziative di solidarietà volte a destinare le derrate non utilizzate ad enti assistenziali e l’eccedenza ad associazioni animaliste”.