[Fonte http:// giovannidelgiaccio.wordpress.com/]
Non sorprende che la Asl avvii accertamenti su una presunta fuga di notizie in merito al sospetto caso di ebola avvenuto ieri all’ospedale “Riuniti” di Anzio-Nettuno. RiferisceYoung tv che l’azienda sanitaria non avrebbe “gradito” la notizia e starebbe indagando. E’ sempre così, anziché preoccuparsi della veridicità di un fatto riportato, si va alla ricerca del capro espiatorio. Di chi possa aver dato la notizia. Tranquilli, quello di ebola – cari investigatori della Roma H che sarete chiamati a cercare di capire – era uno dei tanti segreti di Pulcinella di casa nostra. Chi era in pronto soccorso ieri, infatti, ha dovuto indossare la mascherina. Ai parenti in attesa fuori è stato detto che c’era un ipotetico caso di virus e sono scattate le misure di prevenzione previste dai protocolli. E’ vero questo? Basta e avanza per scrivere. Se poi non era ebola ma un caso diverso, se ne prende atto. Ma ieri, davvero, bastava essere in pronto soccorso per capire se non altro l’agitazione che c’era. Questa vicenda mi ricorda la convocazione in Procura, quando ad Anzio arrestarono due egiziani presunti terroristi in procinto di preparare un attentato a Roma. Una “bufala” colossale, alla fine, ma quel giorno la paranza con gli immigrati venne fatta rientrare in porto prima, c’erano carabinieri schierati, elicottero… A chi mi interrogava chiedendo chi mi avesse fornito la notizia risposi candidamente che tutto era avvenuto in “un porto di mare”. Sostenendo con questo che era di dominio pubblico. L’interrogatorio per quella “fuga di notizie” finì lì. L’operazione di allora dei carabinieri, come l’avvio delle procedure di ieri in pronto soccorso e come tante altre notizie “sgradite” a dirigenti di aziende sanitarie, politici, imprenditori, sono note e i giornalisti sono tenuti a darle. Verificando, andando sui posti, affidandosi a fonti attendibili, chiamando gli uffici stampa che spesso come prima cosa “smorzano” o prendono tempo, ma esiste il dovere dei cronisti di informare e quello dei cittadini di sapere. Seguendo sempre il principio del: vai, vedi, racconta. Altro che “fuga di notizie” o personale che ha fatto la “soffiata”. Alla Asl si preoccupino d’altro, non dei segreti di Pulcinella.
[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]