Con la crisi, le imprese oneste non hanno più liquidità, e le mafie hanno la strada più facile l’usura ed il pizzo sono in piena espansione.
E’ quanto è emerso nel convegno svoltosi l’11 novembre scorso, all’ Hotel Airport Palace di Ostia, organizzato da Sinistra Ecologia e Libertà sulle infiltrazioni malavitose e mafiose sul litorale. Con la qualificata partecipazione di Filiberto Zaratti Consigliere regionale di SEL e Presidente Commissione Lotta alla Criminalità della Regione Lazio. A fare da moderatore: Enrico Fontana Direttore Nuovo Paese Sera. Sandro Lorenzatti Coordinatore SEL XIII Municipio ha presentato l’iniziativa denunciando ” Il clima d’illegalità ormai diffuso nel Litorale Romano che costituisce l’humus fertile sul quale si sviluppa la presenza della criminalità organizzata“. Particolarmente interessanti, tra gli altri, gli interventi ed i contributi di Bianca La Rocca di SOS IMPRESA associazione della Confesercenti, che ha lanciato l’allarme sul controllo che la criminalità organizzata esercita sulle imprese del Litorale romano e della capitale. “ Con la crisi, le imprese oneste non hanno più liquidità, e le mafie hanno la strada più facile – ha detto La Rocca, che ha proseguito – l’usura ed il pizzo sono in piena espansione, le denuncie sono pochissime, il riciclaggio del denaro sporco avviene, sotto gli occhi di tutti, nei grandi centri commerciali e nei tanti negozi compro oro che sono senza controllo. Da una ricerca dell’osservatorio antimafia della Regione Lazio – ha concluso – risulta che nel nostro territorio esistono ben sessantasette organizzazioni criminali che contano circa trecento affiliati e su 258 Comuni almeno 50 mostrano segni di infiltrazioni mafiose”. Antonio Turri, Referente Lazio Ass. “LIBERA” ha raccontato ai presenti delle continue intimidazioni e dei gravi sabotaggi subiti dal Villaggio della legalità di Borgo Sabotino. Gianni Ciotti Segr. Gen. SILP CGIL Roma, ha spiegato come “Non ci sia il passaggio di informazioni tra organi inquirenti, le stazioni dei carabinieri, che ricevono in tempo reale le informazioni sui mafiosi che si stanziano nei nostri territori ed i coordinamenti delle forze di polizia” . Nel suo intervento Claudio Pelagallo Responsabile Litorale e Legalità SEL Lazio, ha detto: “Sin dal suo congresso fondativo SEL ha messo legalità come punto del programma di rinnovamento per la buona politica. Purtroppo il litorale romano con la mafia ad Ostia, la camorra a Fondi, la ‘Ndrangheta ad Anzio e Nettuno è da tempo rifugio per i boss, ed è oramai anche punto nevralgico per l’espansione dei traffici illeciti. Constato amaramente che nei nostri comuni i malavitosi e trafficanti locali non sono isolati, cioè sono persone rispettate dalla gente comune“. “Filiberto Zaratti Consigliere SEL Regione Lazio e Presidente Commissione Lotta alla Criminalità ha dichiarato che : “Sempre più i rapporti dell’antimafia indicano la presenza di consorterie criminali nella nostra regione, in particolar modo il litorale romano è interessato da infiltrazioni delle mafie che cercano di inserirsi nel tessuto produttivo e di condizionare le istituzioni. Dall’unità d’Italia – ha ricordato Zaratti – gli arresti per mafia sono stati diecimila ed ancora le organizzazioni malavitose non sono state sconfitte, anzi la mafia non è mai stata così forte. La mafia è presente nella nostra Regione da almeno trent’anni,- ha concluso- in Italia e nel Lazio la lotta alla criminalità organizzata è una necessità”. Per Francesco Forgione ex componente della commisione parlamentare antimafia “La lotta alle mafie deve uscire dalle aule e raggiungere una dimensione sociale. In questo contesto un partito come SEL non può permettersi errori nella composizione delle liste elettorali perché grande è l’attenzione sul nostro simbolo da parte di riciclati provenienti da altri partiti del cui passato non è possibile essere certi“. Confortato dal Coordinatore di SEL Lazio Guglielmo Abbondati che ha assicurato “La vigilanza di Sel Lazio sulla composione delle liste elettorali“, spesso -ha continauto Abbondati- assistiamo all’apertura di enormi esercizi commerciali in zone isolate, commercialmente poco redditizie, viene spontaneo il dubbio che siano stati investiti soldi di provenienza illecita“. Un convegno molto partecipato quello di Ostia, che è anche un punto di partenza per quella che viene definita l’antimafia sociale, quella che parte dai territori, dai cittadini.
F.T.