Il partito Democratico di Anzio presenterà a giugno una un’iniziativa in cui illustrerà i 5 punti programmatici per salvare il porto
Un aumento di capitale grazie a un azionariato popolare, questa in sintesi la proposta del Partito Democratico di Anzio per salvare la Capo d’Anzio dal rischio dismissione. A presentare la proposta, con delle ‘slide’ esplicative, il segretario Gianni De Micheli alla conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina. “L’ipotesi – ha detto il Segretario– prevede l’ingresso di nuovi soci nella Capo d’Anzio, tutti cittadini anziati, per un 17,9% delle quote, col limite, riducendo proporzionalmente quelle del Comune, che passerebbe dal 61% al 50,1 %, e del socio privato Marinedi, dal 39% al 32%. Con un valore nominale di 14 € e un sovrapprezzo di 850 € ad azione, nelle casse della società entrerebbero 926 mila euro, il necessario per metterla in sicurezza dal punto di vista finanziario, salvaguardarne la proprietà pubblica e avviare i lavori per la realizzazione dell’opera partendo dal bacino attuale”. “Tre sono le ipotesi – ha continuato De Micheli- la prima: 20 anni persi e futuro incerto per la realizzazione del porto. Seconda: il porto finisce nelle mani di un privato, non si sercita più alcun controllo. Terza: il porto resta aì cittadini e si avvale del controllo pubblico, vine rispettato il principio del “porto della città”, torna all’azionariato diffuso. – e ha concluso affermando – Occorre un management di qualità e garanzia“.