Uomo su un furgone sospetto: smaltiva illegalmente calcinacci

Controlli straordinari, dalle 5.30 del mattino di ieri da parte delle Guardie Ambientali del Comando di Ardea. In particolar modo, intorno alle 6.30, è stata notata dalla pattuglia la presenza di un furgone sospetto su via Bergamo. Da controlli successivi è emerso che il furgone trasportava rifiuti di tipo edilizio in grandi quantità coperti da un telone di plastica. Sul furgone erano presenti sacconi di calcinacci, guaine catramate, imballaggi, pannelli di cartongesso, materiale coibentante esausto, tubature e altri rifiuti vari. Le Guardie Ambientali, una volta accertato il contenuto, hanno proceduto a chiedere l’esibizione del formulario e l’iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Formulario e iscrizione all’albo sono i documenti necessari per il trasporto che sono sinonimo di certezza di conferimento nei centri autorizzati. Vista l’inesistenza di questi documenti, si è proceduto a controllare la banca dati per controllare l’esistenza, almeno dell’iscrizione nell’albo. Successivamente, tramite un ulteriore controllo, sempre tramite la banca dati, le Guardie Ambientali hanno accertato che il veicolo viaggiava senza assicurazione. A quel punto sono intervenuti in ausilio anche gli agenti della polizia locale di Ardea. Il veicolo è stato posto sotto sequestro e sono in corso gli accertamenti di rito per vedere se effettivamente la società ha le carte in regola per la gestione dei rifiuti. Nel caso contrario le Guardie Ambientali e la Polizia Locale procederanno ad inoltrare l’informativa di reato all’autorità giudiziaria per gestione illecita di rifiuti. “Il trasporto dei rifiuti speciali – dichiarano dalle Guardie Ambientali – deve avvenire nel pieno rispetto delle regole previste dal Decreto legislativo 152/2006. Solo le società iscritte all’”Albo Nazionale Gestori Ambientali” e che detengono il formulario Fir possono eseguire il trasporto di rifiuti speciali propri o di terzi. L’assenza di queste documentazioni, che genera la totale incertezza delle modalità di smaltimento, porta quindi alla configurazione del reato di “gestione illecita di rifiuti” prevista dall’articolo 256 del D.lgs 152/2006”.